As Roma Sponsor Workshop a Trigoria. ANDREAZZOLI: "Lunedì ero un fenomeno, ieri un coglione". SABATINI: "Aggressione di qualche giornale ad un giovane giocatore" (AUDIO)

09/05/2013 alle 17:07.

Come informa la Roma tramite il profilo ufficiale di Twitter è in corso a Trigoria l' 'As Roma Sponsor Workshop'. In questo momento, l'inizio dei lavori, si sta svolgendo nella sala Champions. Sono presenti il direttore sportivo Sabatini e l'allenatore Andreazzoli oltre il responsabile commerciale Winterling.

In  questo momento, l'inizio dei lavori, si sta svolgendo nella sala . Sono presenti il direttore sportivo e l'allenatore Andreazzoli oltre il responsabile commerciale Winterling.

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Queste le parole del direttore commericale, dell'allenatore e del direttore sportivo dell'As Roma

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Questa l'introduzione di Winterling: "Questo video (uno spot messo in onda per i presenti nell'introduzione dell workshop, ndr) racconta in modo bellissimo ed emozionate la Roma. La Roma che sono i tifosi, con una grande voglia, sono i giocatori di fama internazionale e i giovani con la voglia crescere, di vincere e di divertiirsi. E' anche una società non nuova ma con una nuova strutture. Come società vogliamo crescere, offrire sempre più servizi ai tifosi, ma la Roma siete anche voi. Voi che siete sempre al fianco della Roma, voi che siete unici. Siamo contenti di avervi qui quanto lo siete voi, è la vostra giornata. Vi do il benventuo anche della proprietà e dalla dirigenza".

"Il pirmo workshop rappresenta una continuità di azioni che stiamo sviluppando per crescere insieme con voi. Gli obiettivi della Roma? Diventare un marchio globale, avere un'interazione quotidiana con voi e i tifosi. Vivere un momento sano e dove voi potete creare business. Ci consideriamo una squadra, vogliamo anche ascoltare e sentire da voi cosa avete bisogno. Solo così possiamo crescere insieme. Vedendo i numeri siamo già un marchio globale: 87 milioni di tifosi al mondo. Per più motivi, per i successi di alcuni giocatori come , ma anche perchè Roma è meta di turisti. Cosa serve per diventar eun marchio golbale? Innanizutto la presenza fisica della squadra. Siamo andati in America, lo faremo nel 2014 e nel 2016, andremo in Asia nel 2015 e nel 2017. Nel 2013 volevamo andare in Asia, ma per via della finale di Coppa Italia è stato tutto rimandato, andremo comunque all'estero. Questa pianificazione da un vantaggio enorme ed è stato uno dei motivi per il quale sono entrati marchi globali nella Roma, come la Nike. Abbiamo un accordo con la Dinsey come Exclusive Football Partner, che comprende il ritiro ma anche una serie di attività, in America ma anche in altri paesi, come l'Italia. E poi l'accordo con la Volkswagen, che ha deciso per la prima volta di investire in Italia, e l'accordo ha un piano di attivazione molto forte. serve anche una copertura mediatica mondiale, e siamo usciti anche dai giornali sportivi. Abbiamo avuto diversi articoli sulla stampa straniera, abbiamo iniziato un percorso che ci ha dato visibilità. un altro aspetto importante, per dare a tutti i i tifosi la possibilità di interagire con la Roma abbiamo lanciato la pagina di , adesso abbiamo 1,5 milioni di fans. Questo ci permette di capire di cosa abbiamo bisogno, continuiamo a investire fortemente sui social media. Abbiamo lanciato il canale su Youtube, sul quale trasmettiamo eventi in diretta. Un dato interessante: l'Open Day allo stadio Olimpico è stato visto da 30 mila persone, un numero pazzesco. Abbiamo lanciato diversi giochi e la Hall of Fame, siamo stata la prima squadra su , abbiamo un'accordo con iTunes. E abbiamo lanciato un Centro Servizi, tutto il giorno in contatto con i tifosi. Abbiamo la possibilità di aumentare il nostro database sui bisogni dei tifosi, e vi da la possibiltà di fare business. Adesso molte squadre ci seguono su questa strada. Sullo stadio, è importante offrire un evento, abbiamo pensato anche a dei target e ci sono diverse possibilità. Un focus sono anche i bambini, che oggi non vanno più allo stadio. Abbiamo lanciato per questo il Cuore Sole Village. Quando giochiamo la domenica pomeriggio passano circa 80 mila persone, vogliamo dare continuità a questa novità. Un'altra attività, il settore riservato alle famiglie, con diversi servizi, tra cui un giocatore che si mette a disposizione per foto e autografi. Un settore sempre pieno. Lavoriamo quotidianamente anche per i tifosi che vanno in . Abbiamo già lanciato la campagna abbonamenti, e ne abbiamo venduti già 10.000. Un messaggio fantastico. Un riscontro che siamo sulla strada giusta per i servizi che offriamo"

 

Dopo l'intervento di Winterling, prendono la parola Sabatini e il tecnico Andreazzoli.

 Queste le parole del ds:

Come lavora un direttore sportivo?

"Come si rovina... (ride, ndr). Un direttore sportivo lavora sempre, non c'è un attimo della giornata in cui non penso al calcio, che è fatto non solo della scelta dei giocatori ma di molte preoccupazioni. E' un lavoro che non ha soste".

Una frase che mi ha colpito nelle sue conferenze stampa: "Non mi vedrete mai sereno"

"Il calcio è tumulto, è emozione, e noi laovriamo per l'emozione delle persone. Per questo la responsabilità è enorme, soprattutto in una à come questa".

Ruolo fondamentale quello del ds per l'equilibrio del gruppo?

"E' importante, ma non fondamentale. Fondamentale è quello dell'allenatore, io mi considero più un osservatore: se ritengo che si necessita di interventi sui singoli, non sulla squadra perchè quella è dell'allenatore, il ds interviene per un problema specifico sui calciatori, consgiliandoli, richiedendo comportamenti diversi e sollecitandoli. E' un rapporto di tutti i giorni, un'interazione costante. Dipende anche da quanto vogliamo bene alla nostra squadra. E questo aspetto mi condanna, sono innamorato della Roma come di tutte le squadre in cui ho lavorato. Il direttore sportivo è dietro tutte queste cose, alcune le produce e ad altre ne assiste solamente".

Sfatiamo un luogo comune, sulla squadra che subisce l'attenzione. Come si gestiscono queste cose?

"Il calciatore di razza reagisce facendo il calciatore, adotta una serie di comportamenti e risposte che gli permettono di venirne fuori. Reagire con orgoglio è auspicabile, l'ho detto stamattina a uno dei miei: ci vuole l'orgoglio per reagire. L'importante è non sedersi sui giudizi estemporanei. Dobbiamo metterci l'orgoglio e la forza per rintuzzare cose dure da digerire. Questa mattina c'è stata un'aggressione, credo concordata di due, tre, quattro giornali contro la società. Questa aggressione, riferita a un giocatore, rendeva talmente chiara la bocciatura. il cui nome ed età rendeva la bocciatura una sentenza di tribunale. Questi ragazzi si trovano così di fronte ad una situazione in cui noi avremmo cancellato, sbagliato, distrutto venti giocatori. Io consiglio di reagure subito: se noi siamo atleti, direttori o allenatore dobbiamo avere una psiche modulata in maniera diversa, tale da prendere botte e restituirle. Per colpire un sessantenne abbattono venti ventenni. Mi pare ignobile, non bisogna arrivare ad abbattere le speranze di un giocatore di vent'anni per abbattere Andreazzoli, o Baldini".

Come vive il derby?

"Lo vivo andando fuori dalle scatole, prenotando un'isola (ride, ndr). Se lo vinciamo non riesco a sopportare le emozioni, mi piace più vedere la gente festeggiare".

Che Roma ci sarà tra un anno?

"Dico una cosa che suciterà l'ilarità di chiunque mi ascolti, ma sarà una grande Roma. E aggiungerei che è una grande Roma, penso che già lo sia. Non compiutamente espressa, ma è grande e l'anno prossimo sarà formidabile. Noi sappiamo chi sono i nostri calciatori, presto lo sapranno anche gli altri".

 

Queste le parole di Andreazzoli:

Da membro di un gruppo di lavoro a leader. Qual è la differenza?

"E' sostanziale, usi le tue conoscenze e i tuoi modi per dare linfa al gurppo senza agire in prima persona. E sei constretto a usare metodi di vario tipo, ma è il tono amichevole che deve cercare di prevenire situazioni che possono essere negative. Quando sei in prima linea il comportamento è diverso: l'amicizia devi metterla da parte. Dopo naturalmente dipende dal rapporto che si vuole creare".

Cambia più il giocatore nei confronti dello staff o cambia più l'allenatore nei confronti dei giocatori?

"Io non ho cambiato attegiamento, ho cercato di chiarire le differenze in maniera diretta. Ho voluto stabilire che il rapporto rimaneva tale, ma le prerogative dovevano essere diverse. Gli stessi principi sono stati portati davanti al gruppo. Fatto questo, le regole sono state dettate. Rimaneva solo da stabilire regole per tutti, che prescindessero da età, carisma e importanza nella squadra".

Come allenatore, come gestisce il rapporto coi media?

"Questa è storia recentissima, lunedì ero un fenomeno, fino a martedi pomeriggio, e martedì sera ero un c......e. Ma sappiamo tutti come funziona. Ho un'età che mi consente di essere anche a conoscenza che le cose sono in una certa maniera e non mi preoccupano più di tanto. I complimenti fanno sempre piacere, inutile nasconderlo, e i dissensi infastidiscono. Però credo che ci siamo creati una scorza che ci dà la possibilità di essere autodifesi da questo problemi. Il problema forse è sui ragazzi: mentre noi dobbiamo dare una prestazione che va di settimana in settimana, loro la devono fare unaprestazione di altissima qualità. Mentre io devo diluirla nel tempo,ho tempo per commettere meno errori possibili, loro devono garantirla in assoluta difficoltà. Questo può creare insicurezze in loro".

Restano tre partite, l'unità di intenti è più importante di prima. "Chi non ci crede si fa da parte", è questa la filosofia?

"Sarebbe opportuno sempre, se chi non ci crede ha la possibiltà di incidere sarebbe gradito che si mettesse da parte. Abbiamo estremamente bisogno, come gruppo di lavoro, di avere le motivazioni a mille, di avere convinzioni e supporto. Sentire che questo gradimento non c'è penalizza la risposta sportiva. Prima Walter faceva riferimento ai giovani, ma anche ai meno giovani. non ho mai visto un 'anziano' accettare il mancato gradimento. Facciamo uno sport, ma è pur sempre un gioco. Se non lo fai con la gioia di perseguire un obiettivo, è un gioco che non funziona"

Il settore giovanile, che prospettive ci sono per i ragazzi che stanno lavorando qui a Trigoria?

"Mi sembra chiaro, la storia della Roma lo insegna, la società ha sempre puntato su questo. La strada deve essere questa"

Come vive il derby?

"Come tutti i derby, questo chiaramente sarà un derby particolare, un evento planetario. Roma è una à del mondo ed avrà un riscontro di quel tipo. Non oso immaginare come sarà l'ultima settimana"