Spalletti: "Voglio bene alla Roma, ma non posso tornare. Andreazzoli poteva seguirmi in Russia, ma ha scelto di rimanere a Trigoria: tiene tanto a quei colori"

04/02/2013 alle 23:32.

ITALIA 2 - Il tecnico dello Zenit San Pietroburgo, Luciano Spalletti, ha commentato la situazione della Roma ai microfoni di Mediaset, nel corso del programma

Che idea si è fatto del fallimento della Roma?

“Non mettiamo in tensione chi sta lavorando, come Andreazzoli, che ha tutte le possibilità per fare bene. Io voglio bene alla Roma ma attualmente non posso tornare e la scelta che è stata fatta è una scelta completa. È una grande persona e un grande allenatore. Lui ha tutte le qualità per svolgere bene il suo lavoro”.

Il modulo di gioco sarà simile al suo ?

“Lui sa lavorare sul campo, è un tecnico che è anche allenatore. Ci sono solitamente quelli che scelgono bene la formazione o quelli che sanno lavorare bene con i ragazzi e svolgere bene le esercitazioni. Lui sa fare bene tutte e due le fasi”.

Quali le difficoltà dal fare il secondo a fare l’allenatore in una piazza come Roma?

“Entrare in uno spogliatoio. Lui è riuscito però ad avere un buon rapporto con quasi tutti i giocatori. Riesce a consigliarli da persona che sta a fianco, da supporto, da amico, non avendo l’obbligo di andarsi a confrontare e a volte a scontrarsi con i calciatori. Quando bisogna scegliere il problema è dare fiducia ad un giocatore per poi magari doverlo mettere fuori. Ora la posizione è diversa. Lui, sotto l’aspetto dei rapporti e del confronto, sa stare dentro una situazione. È fondamentale il fatto che lui, tra il seguire me in Russia e rimanere a Roma, abbia scelto di rimanere. Vuole bene a quei colori, alla società, all’ambiente. È chiaro che se poi non gli si darà tempo sarà difficile. È una persona capace”.

Similitudini tra la sua fine di rapporto con la Roma e quella di Zeman?

“Anche io prima, da romanista, ero entusiasta della scelta della società, credevo che il boemo avesse la squadra giusta. Quando sono entrato io almeno 15 giocatori erano sui 31-32 anni, era gente di personalità che aveva il suo modo di vedere il calcio. Lui ha trovato una squadra nuova, una squadra con buone capacità e lui stesso era entusiasta. Mi aspettavo un risultato diverso e mi è dispiaciuto moltissimo perché stimo l’allenatore e la persona Zeman. Ci siamo frequentati fin dai tempi di Empoli. È una persona con dei valori e ci sono rimasto male. Io sono andato via dopo 4 anni, lui troppo presto. Solitamente si sta 4 anni in uno spogliatoio, io ho fatto così in tutta la mia carriera”