Fabrizio Failla e la telecronaca di Fiorentina-Roma

17/01/2013 alle 16:56.

Fabrizio Failla finisce nel mirino dei tifosi giallorossi per la telecronaca di Fiorentina-Roma trasmessa su Raidue ieri sera. Il momento “incriminato” è il litigio tra i giocatori scatenatosi dopo l’espulsione di Dodò e Cuadrado e con la Roma in vantaggio



“Sì, sì, credo, stanno uscendo anche i calciatori dal campo. Io provo ad andarmi ad avvicinare per cercare di capire cosa mai stia accadendo perché è una situazione paradossale. E’ un tutto contr… Tutti contro tutti, attenzione, attenzione! Sta succedendo qualche cosa che è davvero vergognoso, Alberto ti assicuro è davvero vergognoso! Dovrebbero dare gli esempio ai calciatori, parliamo tanto di violenza sugli spalti… cio… Tante parole vengono espresse, forme, quant’altro e poi questo è lo spettacolo ver-go-gno-so! Mai viste in vita mia una cosa del genere, i calciatori che dal campo devono scendere negli spogliatoi per evitare che siano botte due atleti. Non chiamarle scintille, non chiamarli scintille, chiamiamole come è giusto che ci sia il termine, violenza pura” 

A parte che la ‘violenza pura’ in stile Arancia Meccanica non è stata testimoniata né certificata dalle telecamere, la cosa interessante è che Failla ci regala una cinquantina di parole di robusta reprimenda senza però raccontare cosa sta accadendo. Allo spettatore è sembrato, in diretta, che qualcuno avesse tirato fuori una pistola e avesse cominciato a sparare all’impazzata sui massaggiatori. In realtà, il litigio è continuato soprattutto in campo e di certo con responsabilità da parte di tutti. Ma non finisce qui: qualcuno durante la notte ha preso spunto dalla performance di Failla per aggiornare la sua pagina su Wikipedia.

In ultimo, c’è da ricordare che nel 2005 Fabrizio Failla portò in tribunale e un buon numero tra i dirigenti dell’A.S. Roma perché gli avevano dato del “cazzaro” dopo una frase del telecronista sulla permanenza del numero 10 in maglia giallorossa. Il Gip archiviò tutto con queste motivazioni:



“Entrambi gli indagati hanno voluto stigmatizzare il giornalista che, a loro pare, travisando il tenore ed il senso della risposta data dal giocatore ad una specifica domanda del telecronista o comunque male interpretando la risposta stessa”. E quelle parole avrebbero potuto “creare tensione nella dirigenza e sconcerto nella tifoseria”, od anche “danneggiare l’immagine del proprio calciatore”. Per Conti, inoltre non si concreta il reato di minacce – sempre secondo il gip – perché lo stesso ex mitico numero 7 di Roma e Nazionale, si sarebbe “limitato esclusivamente a rappresentare al Failla che nel corso della conferenza stampa avrebbe disapprovato il comportamento da lui tenuto in precedenza, esternandolo ai suoi colleghi”.

Failla annunciò ricorso contro il provvedimento.

(giornalettismo.com)

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