Frecciarossa 9520, Roma-Firenze in poco meno di unora e mezza. Per Daniele De Rossi il viaggio in nazionale e stato piu rapido che non la fuga dalle sue delusioni giallorosse. Fardello pesante da portarsi, anche nel buen retiro azzurro. Laccusa e pesante, conto sullorgoglio di un professionista e sulla voglia di ribaltare questa immagine, la difesa di Cesare Prandelli.
Per giocare titolare non basta il nome ne dire ti faro vedere chi sono domenica, serve limpegno durante la settimana: parole piu dure non poteva usarle, Zeman, per accusare il trio di esclusi ieri. Ma e chiaro che la delusione maggiore e quella di De Rossi, ferito dalle parole del suo allenatore piu che dalla panchina, lui per anni simbolo dellabnegazione giallorossa. Unabnegazione concretizzata non solo nella rinuncia alle offerte di grandi club europei. La Roma aspetta mercoledi, la ripresa degli allenamenti, per parlare con Zeman e capire cosa ci fosse dietro quellaccusa al giocatore piu pagato della rosa, e a quello che rappresenta il maggior patrimonio economico dellasset tecnico.
Di fatto, laccusa pesante rivolta ieri dallallenatore boemo quella di scarso impegno traccia un nuovo solco, una frattura piu profonda di quella creata da Luis Enrique, ironia della sorte sempre con lAtalanta, allora per un ritardo alla riunione tecnica. Ora quella frattura e cosi profonda da rischiare addirittura di rimettere in gioco il futuro, se le distanze invece di colmarsi aumentassero.
Perche ha radici lontane, in un feeling che non e mai nato tra allenatore e giocatore. No, niente conferenza, meglio di no: si parlerebbe solo di una cosa, le uniche parole del centrocampista della Roma appena arrivato a Coverciano, fresco di caso esclusione. A conferma di quanto sperato nel club giallorosso, ovvero che la nazionale potesse essere una piccola cura alla ferita De Rossi.
Unoasi di ostentata tranquillita. Non discuto le scelte di Zeman, ciascun allenatore ha un occhio sulle cose della sua squadra: avra avuto i suoi motivi le parole di Prandelli Conoscendolo, sara stata una provocazione. Qui in azzurro, giocatori come Daniele o Osvaldo sono sempre stati disponibili, pronti anche al doppio allenamento. I carichi di lavoro eccessivi in casa Zeman: eccolo il pretesto di un contrasto che a oggi appare difficilmente sanabile. De Rossi avrebbe rinfacciato i metodi di lavoro allallenatore, per tutta risposta Zeman ha risposto parlando di scarso impegno.
Ma, quel che agli occhi del tecnico della Roma e apparso piu grave, e che la lontananza di De Rossi dal credo zemaniano sarebbe stata palesata in pubblico, di fronte a tutti, e non in un incontro faccia a faccia, riservato. Eppure tutto appare solo un pretesto, un timido segnale di due modi diversi di intendere la Roma, e forse anche il calcio. De Rossi non ha mai nascosto la sua preferenza per lopzione Montella, ne ha dimenticato linnamoramento per Luis Enrique. E tantomeno ha fatto mostra di diplomazia nel raccontare gli iniziali scetticismi sullo Zeman uomo, benche poi superati.
O sulle sue distanze da quella parte della societa che era pronta a venderlo al City, o al miglior offerente. Scontato dunque che dichiarazioni damore per il tecnico che lo ha tolto dal suo ruolo naturale centrocampista centrale preferendogli il greco Tachstidis fossero davvero difficili da immaginare. Cosi tra voci di liti a Torino smentite dalla dirigenza e opposti convincimenti sulle ambizioni della Roma, il rapporto Zeman-De Rossi e apparso tarato dallinizio. Il boemo ha informato solo ieri mattina allo stadio De Rossi e gli altri esclusi, il club assicura di non aver saputo; ne lincontro di mercoledi col tecnico potra avere come oggetto le scelte tecniche. De Rossi intanto si mette al riparo in azzurro. Corre con Osvaldo, parlottando, sotto gli ordini del preparatore azzurro. Colore che allEuropeo lo aveva sollevato dal peso di un anno Roma in negativo. Dai Daniele, smentisci con i fatti quellaccusa: Prandelli ha ripetuto prima dellallenamento il suo mantra direttamente al giocatore. E De Rossi, serio e sorridente solo a tratti come sempre, deve essersi sentito un po piu a casa.
(ansa)