«Il progetto dove sta?» cantavano i tifosi durante la contestazione fuori dallo stadio Olimpico dopo il ko con la Fiorentina. Per avere una risposta dovranno aspettare la fine della stagione, quando dirigenza e proprietà americana della nuova Roma tireranno le somme di una prima annata vissuta in altalena, tra alti (pochi) e bassi (molti, considerando le 16 sconfitte complessive).
Di certo, dopo l'ultima partita in programma il 13 maggio a Cesena (cui potrebbe assistere anche il presidente DiBenedetto, atteso nella capitale per la prima settimana di maggio), il direttore generale Franco Baldini volerà negli States per fare il punto con i proprietari e programmare la nuova stagione, con o senza Luis Enrique. Dipendesse dal dg non ci sarebbero dubbi. «Finchè potrò scegliere le persone che compongono la Roma, Luis Enrique sarà l'allenatore di questa squadra», la difesa di Baldini, che nella sua prima intervista da nuovo dirigente sottolineò di non voler portare «rivoluzioni, solo buonsenso e pragmatismo. Aspiro alla normalità, non all'eccezionalità».
Ma tutto fuorchè normale sarebbe rivedere lo spagnolo sulla panchina della Roma anche il prossimo anno. Ciò perchè da un lato i tifosi lo hanno ufficialmente scaricato, dall'altro i giocatori sembrano non seguirlo più con la stessa cieca considerazione di inizio stagione. Insomma, un passo indietro dell'asturiano non è da escludere. Se Luis Enrique dovesse dire addio, ovviamente il progetto dovrebbe essere affidato a un nuovo allenatore, ma non per ripartire da zero. Ecco perchè i papabili potrebbero essere Cesare Prandelli e, soprattutto, Andrè Villas Boas. In caso di fallimento agli Europei, infatti, il ct azzurro potrebbe decidere di chiudere anzitempo il rapporto con la Federcalcio (scadenza 2014) se arrivasse una chiamata dall'amico Baldini (che già nel 2004 lo portò nella Capitale per una breve e sfortunata esperienza). Amicizia che però lega il dg anche al portoghese, già avvicinato la scorsa estate prima di virare su Luis Enrique. «Con lui ho subito sentito una simpatia, ma costava troppo», furono le parole di Baldini, costretto a lasciarlo al Chelsea a causa di una clausola rescissoria col Porto da 15 milioni di euro. Oggi, però, Villas Boas è un ricco disoccupato, licenziato da Abramovich e alla ricerca di una nuova avventura per rilanciarsi. E la Roma stavolta potrebbe essere la soluzione giusta.
Prima di pensare agli scenari futuri, comunque, sarà bene concentrarsi sul presente e sul Napoli, prossimo avversario casalingo. La squadra è tornata ad allenarsi a Trigoria alla presenza di due blindati delle forze dell'ordine chiamati per tenere sotto controllo il centro sportivo dopo la contestazione dell'Olimpico. Contro la formazione di Mazzarri mancheranno, oltre a Lamela, De Rossi e Osvaldo, quest'ultimo fermato dal giudice sportivo per una «espressione ingiuriosa» e un «ironico apprezzamento» rivolti ad arbitro e quarto uomo della gara con la Fiorentina. In dubbio invece Stekelenburg, che ha svolto lavoro differenziato per un indolenzimento alla spalla sinistra
(ansa)