«I veri colpevoli» sono «i giocatori e il sistema». Lo dice il ristoratore Nicola De Tullio, indagato nell'inchiesta di Bari sul calcioscommesse, parlando con il factotum del Bari Antonio Iacovelli, anche lui indagato dai magistrati pugliesi. La 'chiacchieratà tra i due avviene il 21 dicembre scorso, il giorno dell'operazione della procura di Cremona che ha portato in carcere l'ex capitano dell'Atalanta Cristiano Doni
«Hai visto stamattina - dice De Tullio - hanno arrestato tutti al nord...». «Eh...quelli stamattina» risponde Iacovelli. «Quelli - incalza De Tullio - sono i veri colpevoli...giocatori, sistema e cose...noi che c...c'entriamo». Il dialogo tra i due va avanti a lungo e ad un certo punto Iacovelli e De Tullio parlano di Masiello. Da quello che si dicono si capisce che nelle combine delle partite sono coinvolti anche altri giocatori.
De Tullio: «E scusa è possibile Masiello...tutto da solo faceva?».
Iacovelli: «Sicuramente lo disse alle persone che gli stavano sempre affianco».
D: «No, affianco non me ne frega un c... Nel campo?»
I: «Sicuramente si metteva d'accordo, che c...ti devo dire»
D: «Belmonte (ex giocatore del Bari, ndr) e quelli li
, giusto?».
I: «Sicuramente, non è che te lo vengono a dire. Non poteva mai fare da solo».
De Tullio, sostengono gli investigatori e gli inquirenti, non è un personaggio secondario di tutta la vicenda. Il ristoratore, infatti, è ben inserito nel giro degli scommettitori anche perche all'epoca dei fatti gestiva l'agenzia di scommesse 'Intralot' a Polignano a Mare. nel corso dell'interrogatorio, scrive il gip nell'ordinanza, dice di aver accettato «numerose puntate presso la propria ricevitoria da parte dell'ex giocatore del Bari Antonio Bellavista (coinvolto nell'inchiesta sul calcioscommesse e indagato sia dalla procura di Cremona che da quella di Bari, ndr) il quale per convincerlo a garantirgli le giocate senza materialmente versare in anticipo il denaro puntato gli riferiva di avere amicizie ed aderenze presso altri calciatori»
(ansa)
Intanto il Bari prende posizione con un comunicato pubblicato sul sito ufficiale: "Dopo 35 anni di gestione apprezzata dalle istituzioni calcistiche per correttezza e rispetto delle regole, la nostra società subisce lonta e la mortificazione di comportamenti illeciti ed amorali tenuti da propri calciatori ai quali ha trasmesso sempre sani principi e sentimenti di familiarità. Pur con profonda amarezza, è forte la volontà di difendere la nostra storia e quella del calcio della nostra terra, in ogni contesto e in tutte le sedi istituzionali. In questo momento così turbolento ci rivolgiamo al senso di responsabilità di tutte le parti sociali ad ogni livello, affinché tutti insieme si trovi una comune linea comportamentale ispirata alla difesa dei valori che appartengono alla nostra cultura. Un ulteriore sollecitazione e ringraziamento va alla migliore tifoseria che, pur nella sofferenza del momento, dimostra e dimostrerà sempre attaccamento alla nostra squadra"
(asbari.it)