Roma, obiettivo stadio. DiBenedetto visita gli impianti di Chelsea e Arsenal

07/10/2011 alle 21:10.

Rinnovare il contratto di De Rossi, ma non solo. Le priorità della nuova Roma made in Usa sono legate soprattutto alla gestione del business che ruota attorno al brand della società giallorossa. Affianco alla ristrutturazione aziendale, cominciata la scorsa estete attraverso il completo turn-over dello staff dirigenziale, DiBenedetto

E ad occuparsi in prima persona della 'questione stadiò sono proprio due uomini del Raptor Evolution Fund di Pallotta, ovvero Mark Pannes e Sean Barror. La coppia di manager ha già cominciato a lavorare a stretto contatto col Coni per valorizzare e sfruttare al massimo l'Olimpico e l'area del Parco del Foro Italico. Parallelamente, però, sta portando avanti anche il discorso legato al nuovo impianto che, nell'ottica a stelle e strisce, dovrà presentarsi come uno stadio iconico (da circa 50mila posti), finanziato da investitori e sponsor attraverso accordi commerciali da stipulare con le maggiori aziende internazionali. Per quanto riguarda il progetto, la Roma ha già nel cassetto quello presentato nel settembre 2009 a firma dell'architetto Zavanella (lo stesso del Stadium) con una struttura su due anelli per complessivi 54.177 posti, con tribune vicine al campo e assenza di barriere architettoniche.

Nei due giorni trascorsi a Londra, però, DiBenedetto, Pannes e Barror (ripartiti per gli States) hanno osservato da vicino sia lo Stamford Bridge del Chelsea che l'Emirates Stadium dell'Arsenal. In particolare, a far visitare la casa dei 'Gunners' sono stati Christopher Lee e Dan Meis, architetti dello studio internazionale 'Populous' (già interpellato dall'Atalanta per il futuro impianto nerazzurro). «Loro giocano a scacchi, altri giocano a dama» è stato il commento di Pannes per far capire il livello d'eccellenza e professionalità degli architetti che lavorano per una società che tra i propri progetti annovera circuiti di F1, stadi di calcio (Wembley, Emirates, of Manchester), rugby (Millennium di Cardiff), football, baseball e basket, e tra gli obiettivi ha quello di «usare il 'potere del design' per trasformare quartieri, rivitalizzare à e cerca di trasformare una zona in un bene più economico e sostenibile». Lo studio 'Populous', però, non è l'unico ad interessare a DiBenedetto. Un possibile concorrente potrebbe infatti essere l'AFL Architects che ha tra i clienti squadre come Manchester United (centro sportivo di Carrington), Liverpool (Anfield) e (ristrutturazione del Camp Nou).

(ansa)