Luis Enrique pompiere: "Roma non ancora da scudetto, Genoa pericoloso in contropiede. Con Lamela serve tranquillità"

25/10/2011 alle 20:16.

Con una parola spegne facili entusiasmi, con un gesto allontana obiettivi prestigiosi. Almeno per il momento. Alla vigilia della trasferta in casa del Genoa, lo spagnolo Luis Enrique veste i panni del 'bomberò, del pompiere, pronto a raffreddare i bollenti spiriti di una piazza, quella di Roma, su di giri per la vittoria arrivata

Insomma, meglio viaggiare a fari spenti lasciando la luce dei riflettori all'Udinese capolista: »Penso sia una squadra molto potente, ha fatto 10 gol subendone solo uno, ha fatto un lavoro incredibile e se continua così può vincere il campionato, i numeri sono da titolo«. Tutto vero, ma se la Roma dovesse superare sia che Milan? »Dipende da come saranno queste partite, se saranno sofferte come l'ultima non potremmo trarre conclusioni positive - sottolinea Luis Enrique -. È vero che è importantissimo fare risultato, ma a me interessa anche come ci si arriva. Ci sono ancora tante cose che non mi piacciono, tante situazioni che dobbiamo controllare meglio. Siamo comunque in grandissima crescita, ma non so se sarà sufficiente« per riuscire alla fine a vincere qualcosa.

Per Luis Enrique quindi, invece di lambiccarsi su ipotesi future, è preferibile restare coi piedi per terra pensando alla gara di Marassi: »Cercheremo di fare la partita, la nostra proposta di gioco sarà sempre la stessa. Il è forte, pericolosissimo in contropiede e con giocatori che possono fare gol con facilità«. La stessa messa in mostra da Lamela nel match col Palermo: »Erik di nuovo in campo a Genova? È convocato quindi può giocare ma vediamo, non lo so. Il suo rendimento è stato buonissimo, non solo per il gol molto difficile che ha fatto ma anche per il suo atteggiamento e comportamento«. La perla con cui ha steso i rosanero però non deve far bruciare le tappe al 'Cocò argentino: »Quando Lamela farà 15-20 gol potremo dire che sarà esploso - spiega Luis Enrique -. Adesso sta lavorando con umiltà, ha fatto un gol, una bella partita e ha tantissima voglia, ma non c'è stata un'esplosione, solo un inizio meraviglioso. Ci vuole tranquillità«.

E pazienza servirà anche per arrivare al rinnovo del contratto di , in scadenza a giungo prossimo. »Daniele è romanista da tutta la vita, vuole rimanere perchè nella sua mentalità c'è la voglia di essere un calciatore importante per la Roma - la convinzione dell'asturiano -, e per il rinnovo non credo sia importante il rapporto che ha con me. Certo, è facile avere un buon rapporto con lui, è un campione, vuole sempre vincere, sa cosa significa essere romanista, è un calciatore di livello top ed è un piacere poter contare su un elemento con questo carattere e personalità«. Per quanto riguarda le scelte di formazione, ancora una volta Luis Enrique modificherà le carte in tavola rispetto all'uscita precedente. »Cambiare tanto può essere un rischio? Adesso penso che sia meglio avere una rosa ampia e contare su 19-20 elementi che possono giocare - ribatte il tecnico a chi lo critica per i troppi avvicendamenti -.È chiaro però che alla fine dipenderà tutto dai risultati: se saranno positivi, la gestione sarà stata eccellente, meravigliosa. Se saranno negativi, si dirà che è stata un disastro, che non ci ho capito niente«. (ansa)