
Nella settimana che dovrebbe portare, come auspicato dalla dirigenza giallorossa alla fumata bianca sul rinnovo del contratto di Daniele De Rossi («Speriamo per il bene della Roma e del calciatore che si arrivi a una conclusione positiva della negoziazione prima dell'inizio della stagione», aveva detto l'ad Fenucci)
Sei mesi dopo il divorzio sportivo da Roma, l'allenatore capitolino si ritrova, quindi, a fare i conti con quella che fu una sorta di frattura silenziosa con il vero simbolo della citt e della squadra: Francesco Totti. L'esclusione di San Siro contro il Milan, quando al posto di Totti, Ranieri mandò in campo un Adriano non proprio in peso forma, l'ingresso in campo a un minuto dalla fine a Genova con la Samp, sono solo alcune delle ferite nella carriera del capitano giallorosso sotto la gestione dell'ex tecnico romanista. «Gli attuali dirigenti lo hanno definito pigro, è un giudizio che condivido. A volte non si allenava con i dovuti ritmi da luned a sabato, per questo lo mandavo in panchina», le parole di Ranieri riportate questa mattina dalla 'Gazzetta del Sud'. Per spiegare meglio il senso delle proprie parole, l'ex tecnico della Roma, scomodava addirittura il paragone con Del Piero: «Alex, dopo una seduta intensa, non andava via ma continuava a chiamare compagni e a giocare, tirare in porta, provare punizioni e rigori, impegnare i portieri. Totti invece andava subito via. Se gli chiedevi uno sforzo supplementare, prendeva il pallone, ti diceva "lo metto là", l'esercizio gli riusciva e poi rientrava negli spogliatoi».
Un attacco duro, ma a cui ha fatto seguito nel tardo pomeriggio la rettifica dello stesso Ranieri: «Non ho mai detto che Totti è pigro». Secondo quanto dichiarato dall'allenatore, la sua risposta è stata riportata in modo errato: Ranieri, in realtà, nell'intervista avrebbe detto di non condividere il pensiero di chi sostiene che Totti sia pigro. A Roma, però, le parole di Ranieri sono arrivate forti e chiare, anche se mescolate a diversi complimenti ("è un bravissimo ragazzo, generoso e il giocatore più grande che abbia allenato: altrove avrebbe vinto parecchi palloni d'oro"). Le ha lette, inevitabilmente, anche Totti, che però, a maggior ragione dopo la rettifica, ha preferito ancora una volta non replicare, proprio come accaduto dopo le parole di Franco Baldini.A lasciare perplesso il capitano giallorosso, ma anche i tifosi della Roma, semmai, è che le stesse parole Ranieri non le avesse riservate a chi a volte gli era stato preferito (leggesi Adriano), nonostante una vita fuori dal campo particolarmente attiva, al contrario di quella sul rettangolo verde.
Il tempo, però, ha restituito alle cose l'ordine naturale. Così, quando stamattina la Roma è tornata in campo a Trigoria, dopo una giornata di libertà, il capitano era regolarmente al suo posto. Non nel pomeriggio, però. Da oggi, infatti, e per tutta la settimana, Luis Enrique ha studiato allenamenti specifici ruolo per ruolo in cui dividere la rosa romanista. "Trabajo e Sudor" per tutti, in mattinata, poi, nella seduta pomeridiana è entrato in vigore il nuovo programma di allenamenti stabilito dallo staff tecnico, che prevede una sessione mattutina a pieno ritmo e un lavoro tattico specifico reparto per reparto al pomeriggio. Oggi è toccato al pacchetto arretrato, in cui è stato inserito anche Rodrigo Taddei. A loro, Luis Enrique chiede movimenti particolari, qualcosa di simile a quanto in Europa fa vedere il Barcellona: per gli esterni, lavoro di proiezione offensiva sulla verticale, ai centrali il compito di dare stabilità a una metà campo altrimenti esposta alle incursioni avversarie, in una squadra particolarmente sbilanciata in avanti. Si tornerà in campo domani mattina per l'unico allenamento della giornata a ranghi compatti, eccezion fatta per Leandro Greco che ha riportato una lesione di primo grado al retto femorale sinistro.
(ansa)