Sciopero, Petrucci: "Il campionato è fermo per colpa dei presidenti sfascia-tutto"

28/08/2011 alle 14:00.

«Rispetto a 20 anni fa oggi è molto più difficile dirigere il calcio. Quando eravamo i primi nel mondo non c'era questo nervosismo, l'ansia di recuperare il terreno perduto. Noi ci auguriamo che il Parlamento metta mano ai problemi del settore, dalla legge sugli stadi alla tutela dei marchi, ma il Paese ha problemi molto più seri», sottolinea il presidente dello sport italiano. «Io non ce l'ho con i presidenti indistintamente. Piuttosto è innegabile che il clima in Lega calcio sia cambiato. Ricordo un mondo solidale, adesso vanno d'accordo solo a Natale, poi tutti in ordine sparso», continua Petrucci. «Ma non è che se qualcuno grida più forte di Abete, allora Abete è un incapace. Non lascerò che venga dimissionato dai presidenti sfasciatutto in esilio», sottolinea riferendosi a Lotito. Sulla possibilità di commissariare la Lega Calcio, «dico solo che così non si può andare avanti, e chi pensa che il Coni non abbia poteri o strumenti giuridici per intervenire, si sbaglia», dichiara.

Infine su Beretta prosegue, «non ricordo un presidente di Lega che disertasse la riunione degli arbitri alla vigilia del campionato. Un fatto gravissimo. Un mese fa il doppio incarico con Unicredit non andava bene ai club, adesso improvvisamente può starci. Qualche dubbio invece comincia a sollevarlo. Forse gli manca la serenità necessaria per continuare a operare nel calcio». Il presidente del Coni è ad ogni modo convinto che «alla fine un accordo si troverà», perchè «i club non sono in grado di resistere a lungo senza incassi». Per l'immagine dello sporto italiano, conclude Petrucci, «l'astensione del calcio è un brutto colpo, non il colpo del ko».

(adnkronos)