
»L'attività sindacale è garantita dalla Costituzione a tutti, anche ai calciatori: ma c'è nella dialettica delle cose un senso di opportunità e mi pare che in questa occasione, con quello che succede nel paese e nel mondo, lo si stia valicando«. Ignazio La Russa, ministro della difesa e grande tifoso di calcio, va all'attacco sulla rinnovata minaccia di sciopero dei giocatori italiani. »Magari sarà vero - dice all'ANSA - che nelle serie minori c'è qualche caso di calciatore bisognoso di tutela, ma io mi sento di fare un appello al senso di opportunità e alla ragione. Con quello che sta succedendo e tutti che fanno la loro parte rinunciando a qualcosa, perchè i
(ansa)
Macchè sciopero dei calciatori, con il campionato che non parte. Piuttosto un decreto per un prelievo forzoso del 60% dei guadagni del 2010. La provocazione è di Giancarlo Lehner, deputato eletto nel Pdl e poi passato al gruppo di Popolo e Territorio, che censura così l'annuncio di stop della serie A venuto dai capitani delle 20 squadre se non sarà firmato il contratto dei calciatori. «Credo che, come tutti, anche i calciatori di serie A dovrebbero tagliarsi spontaneamente almeno un 10% dei loro scandalosi compensi, destinandoli all'erario - dice Lehner -. Se, invece, dovesse prevalere l'avarizia catenacciara, allora, a cominciare dai Totti, dai Gattuso e dai Del Piero, che osano minacciare scioperi come fossero minatori, servirà un decreto-legge per costringerli alla solidarietà nazionale con un prelievo, una tantum, pari al 60% degli emolumenti incamerati nel 2010».