Nel giorno in cui il mondo del calcio italiano è travolto dall'ennesimo scandalo scommesse, la Roma è pronta a puntare tutto sull'asturiano Luis Enrique. Il giovane tecnico del Barcellona 'B' ieri sera ha salutato società e squadra con una cena cui hanno preso parte anche il presidente del Barca, Sandro Rosell, il suo vice Josep Maria
Luis Enrique ha infatti già da tempo annunciato l'addio alla filiale del Barcellona e lo ha ribadito anche attraverso la televisione ufficiale del club con cui sostanzialmente si è congedato dalla piazza catalana. «Sono stati tre anni fantastici - ha confessato a BarcaTv - ma ho deciso che il ciclo era giunto al termine. E l'ho detto prima che mi arrivassero delle offerte per evitare speculazioni». Offerte che poi sono puntualmente giunte sul tavolo dell'allenatore asturiano: dalla Spagna (Atletico Madrid in primis), dall'Inghilterra e, soprattutto, dall'Italia. La Roma della nuova proprietà americana guidata da Thomas DiBenedetto avrebbe infatti deciso di ripartire proprio da Luis Enrique. Franco Baldini e Walter Sabatini, rispettivamente futuri direttore generale e sportivo del club giallorosso, sono pronti a scommettere che con 'Luchò in panchina si possa avviare finalmente un progetto serio e ambizioso. Qualità che non a caso vengono riconosciute proprio all'allenatore del Barca 'B', capace di lanciare una sorta di sfida persino ai freschi campioni d'Europa di Pep Guardiola: «Penso che i miei giocatori sono migliori di quelli della prima squadra. Penso che potrebbero anche batterli... - le sue parole -. Alcune persone diranno che è una sciocchezza, ma io voglio che i giocatori pensino realmente che l'allenatore ripone in loro una cieca fiducia. Per me è la base di tutto, con fiducia si può fare qualsiasi cosa».
Il modo di intendere il calcio da parte di Luis Enrique, però, pretende tanto anche dai singoli: «Non posso accettare che un giocatore non sia ambizioso o non pensi di dare sempre il massimo, perchè starebbe ingannando se stesso, non me». Insomma, un allenatore con una filosofia di pensiero chiara, e in parte simile a quella dell'altro candidato alla panchina della 'Magicà, ovvero Didier Deschamps. «Lo incontrerò presto e sarebbe una scelta molto buona - ha ammesso Sabatini (oggi a Milano ma secondo rumors in partenza per Barcellona) al quotidiano francese 'L'Equipè, rivelando poi di aver avuto già diversi contatti col tecnico dell'Olympique Marsiglia -. Ci siamo parlati spesso al telefono, ma devo capire quale sia la sua disponibilità rispetto alla Roma».
In realtà, il futuro ds sa bene che per arrivare a Deschamps basterebbe pagare la clausola rescissoria da 3 milioni di euro entro il prossimo 15 giugno liberandolo così dal restante anno di contratto col club francese. L'impressione però è quella che Sabatini voglia scommettere su Luis Enrique, lasciando Deschamps libero di attendere magari la chiamata del Chelsea di Abramovich. «Bisogna aspettarsi di tutto - ha ammesso il direttore sportivo dell'OM, Josè Anigo su RMC -. Suppongo che sia ricercato. Ma è ancora sotto contratto fino al 2012, e non vedo perchè dovrebbe partire. Non voglio esprimere giudizi su questa situazione, fa parte di una riflessione personale. Restare o partire è una sua scelta. Certo, preferirei che restasse perchè è sempre meglio avere un allenatore vincente»
(ansa)