Il primo passo è quello dell'inasprimento delle pene: il Consiglio federale della Figc affronta la tempesta Calcioscommesse cominciando dal Codice di giustizia sportiva e inserendo pene e sanzioni più pesanti. Nel dettaglio, sono stati modificati gli articoli 6 e 7, con l'inserimento dell'obbligo di denuncia nell'articolo 6 (quello relativo al divieto di scommesse), innalzando la sanzione che dal minimo di 18 mesi passa a due anni di inibizione o squalifica con l'aggiunta di una ammenda non inferiore a 25mila euro . Inserito poi l'obbligo di denuncia che prima non era previsto: il mancato adempimento comporterà la sanzione dell'inibizione o della squalifica non inferiore a tre mesi e l'ammenda di minimo 15mila euro.
Quanto all'articolo 7 (illecito sportivo e obbligo di denuncia), chi sarà ritenuto responsabile di illecito avrà una squalifica minima di tre anni e in aggiunta una ammenda non inferiore ai 50mila euro. Inoltre, la mancata denuncia porterà ad una sanzione della inibizione o squalifica non inferiore a 6 mesi e l'ammenda non inferiore a 30 mila euro. «Il problema delle scommesse - ha sottolineato il presidente della Figc Giancarlo Abete - è stato al centro del Consiglio federale con un lungo dibattito. Abbiamo apportato modifiche normative individuando due aree, gli articoli 6 e 7, ritenendo di dover rafforzare il sistema delle sanzioni inserendo anche l'obbligo di denuncia nell'articolo 6 relativo al divieto di scommesse in modo da mettere anche un vincolo comportamentale per fare emergere le responsabilità». «Siamo intervenuti - ha aggiunto il n. 1 della Federcalcio - sul quadro sanzionatorio previsto dall'articolo 7 e stiamo lavorando per rafforzare il quadro sanzionatorio dell'illecito sportivo legato alle scommesse. Bisogna rinforzare l'attività di educazione, bisogna aumentare il livello di sorveglianza, bisogna rafforzare e chiarire il quadro normativo. E bisogna individuare le risorse finanziarie per allestire la task force con cui contrastare il fenomeno».
Abete ha comunque precisato che le nuove sanzioni non si applicheranno «alle inchieste in corso» e «non varranno per il pregresso». Oggi dalla procura di Cremona sono arrivate le carte relative all'inchiesta. «Noi, come giustizia sportiva, dobbiamo avere la forza e la capacità di riuscire a completare i procedimenti prima della prossima stagione calcistica», ha concluso.
(ansa)