L'investitura pubblica di Thomas DiBenedetto non basta più. Il ruolo da «libero pensatore» comincia a stargli stretto. Walter Sabatini si vede decisamente meglio nelle vesti di direttore sportivo della nuova Roma 'made in Usà. E ha voglia di concretizzare al più presto il lavoro portato avanti nei mesi scorsi a fari spenti. Per l'ex ds di Lazio e Palermo è giunto il momento di uscire allo scoperto ufficialmente, con nomine firmate e timbrate da chi di dovere. Per questo ha fatto intendere che la deadline è più vicina di quanto non si immagini: entro domani la società dovrà garantirgli l'operatività a tutto campo altrimenti i piani potrebbero anche subire delle drastiche modifiche.
Sabatini crede nel progetto a stelle e strisce, lo ha sposato con lo stesso entusiasmo di Franco Baldini (general manager dell'Inghilterra e futuro direttore generale della Roma che dopo l'impegno della nazionale di Capello con la Svizzera sarà nella Capitale). Per questo è convinto che le lungaggini legali (dovute al passaggio di proprietà del club giallorosso) stiano ritardando la partenza del nuovo corso. In assenza delle ratifica ufficiale a ds, infatti, Sabatini non è potuto entrare a Trigoria prima della fine della stagione, e non ha ancora incontrato nessun tesserato giallorosso (in primis De Rossi, con cui deve discutere del rinnovo del contratto in scadenza nel 2012). Per questo, prima di volare in Spagna e Francia - dove inconterà sia Luis Enrique che Didier Deschamps, unici candidati per la panchina - attende di capire se sarà finalmente fatta chiarezza sull'organigramma societario. A trovare la soluzione per sgombrare il campo da questa sorta di empasse dovranno essere i legali degli studi Grimaldi e Tonucci, che dall'inizio hanno seguito la trattativa tutelando rispettivamente gli interessi di UniCredit e della cordata statunitense guidata da Thomas DiBenedetto. Dopo l'ok dell'Antiturst arrivato nei giorni scorsi, domani gli avvocati torneranno a confrontarsi per imprimere una decisa accelerazione al caso e si arriverà a rendere attiva la società da subito. Come? La strada dovrebbe essere quella di rilasciare una delega operativa a un rappresentante interno o esterno al cda della Roma che avrà deroga di firma. Al centro della discussione saranno anche le posizioni future del direttore operativo Gian Paolo Montali e dell'attuale ds Daniele Pradè (sotto contratto per altri due anni e già contatto da Baldini per un rivestire un nuovo ruolo). A non gradire lo stallo, però, non è solo Sabatini.
Dopo Pizarro, infatti, anche Riise ha espresso il desiderio di conoscere lo stato dell'arte dell'universo-Roma: «Capisco che il processo di arrivo dei nuovi proprietari comporta un'attesa, ma spero che succeda qualcosa al più presto - le parole del terzino norvegese comparse sul suo blog personale -. Ora andiamo in vacanza per ricaricare le batterie verso una nuova stagione. Sarà un'estate entusiasmante per la Roma visto che arriveranno nuovi proprietari, un possibile nuovo allenatore, nuovi giocatori. Quello che è certo è che abbiamo bisogno di gente con la mentalità giusta per poter lottare al top. Questo vale per i calciatori, gli allenatori, la gestione ed i proprietari». «Per quanto mi riguarda, non so cosa succederà - ha quindi aggiunto -. Ho ancora un anno di contratto e più volte ho detto che il mio più grande desiderio è quello di continuare con la Roma, ma devo anche dire che sono dispiaciuto di non aver ancora firmato il nuovo contratto. Ma bisogna aspettare la nuova proprietà ed il nuovo allenatore». Prima di tutto, però, occorre ufficializzare il nuovo ds.