Cessione As Roma, Unicredit-americani: soluzione vicina, ma Angelucci non molla

27/01/2011 alle 13:34.

ILSUSSIDIARIO.NET - Il sogno americano si fa strada nella Capitale. Dopo i primi rumors, salgono sensibilmente le possibilità che la cordata di imprenditori guidata da Thomas Di Benedetto possa rilevare la Roma e regalarle un futuro a stelle e strisce. Nuovi indizi giungono direttamente da N

INTESA. I due top manager di Piazza Cordusio hanno posticipato il volo di ritorno a oggi pomeriggio proprio per proseguire le trattative, da alcune ore incanalate nella giusta direzione. Il tempo extra di permanenza newyorkese occorre per stilare un memorandum d'intesa tra le parti che abbracci gli aspetti generali dell'accordo e possa aprire la strada all'offerta vincolante da presentare, al pari di quelle degli altri pretendenti, entro lunedì 31 gennaio. Tanti i temi "caldi" sul tavolo delle trattative: a partire dal ruolo di Unicredit nell'operazione.

PROBLEMA SPONSOR. Gli americani hanno caldeggiato la presenza della banca che infatti potrebbe restare nel club con una quota di minoranza oscillante tra il 20 e il 30%. L'aumento di capitale (circa 30 milioni) sarà invece necessario e a carico dei nuovi proprietari che vorrebbero trasformare la Roma in una vera e propria "media company", puntando forte su merchandising e marketing. Anche per questo sembra che l'attuale sponsor tecnico "Robe Di Kappa" vada un po' stretto agli statunitensi, intenzionati a sostituirlo con un marchio dal maggiore eco globale. Questione non semplice dato che la casa italiana vanta un contratto che la lega a Trigoria fino al 2017, protetto da una penale salatissima.

LA CORDATA. I possibili uomini del destino giallorosso sono cinque amici milionari capitanati dall'italoamericano Thomas Di Benedetto, 61 anni, presidente del "Boston International Group", già attivo nel mondo dello sport, azionista del New England Sport Ventures, società d'investimenti proprietaria di Boston Red Sox (baseball) e Liverpool. Con lui, pronti ad aprire il portafogli per la causa romanista, anche Michael A. Ruane, attivo nel campo immobiliare, Richard D'Amore, venture capitalist, Arthur Falcone, pure lui radicato nel settore immobiliare e Julian Movsesian, leader nel campo delle assicurazioni.



OTTIMISMO. "Mr Di Benedetto non ha commenti da fare", riferisce da Oltreoceano Susan Goodenow, vice Presidente Relazioni Esterne dei Boston Red Sox, interpellato da Radio Radio. Fino ad oggi Il riserbo è stato uno dei punti cardine degli investitori statunitensi, memori della sfortunata vicenda Soros e consci della sensibilità della piazza romana. L'impressione però è che Unicredit e Di Benedetto siano sempre più vicini all'accordo, pronti per chiudere la giornata di oggi con un memorandum d'intesa, apripista dell'offerta vincolante. Alcune fonti fanno sapere però che l'advisor Rothschild, incaricato a seguire il processo di vendita della Roma, avrebbe alcune perplessità sulla sostenibilità economica della pista americana.



ANGELUCCI
. Ecco allora che dalla Capitale Giampaolo Angelucci non si arrende: il re delle cliniche private, in corsa per l'acquisto del club giallorosso, non molla la presa e vuole rilanciare l'offerta già presentata e snobbata da Unicredit. L'imprenditore italiano avrebbe pronto un piano industriale per la valorizzazione futura del club ma deve scontare la diffidenza, se non aperta opposizione, della piazza. Nel frattempo il sindaco Alemanno fa sapere che "il gioco è totalmente aperto tra soggetti nazionale e internazionali", c'è ancora spazio per Angelucci e pure per il fondo arabo Aabar (che appare e scompare ad intermittenza). La deadline per la presentazione delle offerte vincolanti è fissata a lunedì 31 gennaio, il ritorno in Italia dei top manager Unicredit, soltanto tra poche ore.