"Mi ricordo che ho detto "Sono pronto per giocare domani" e i medici si sono messi a ridere. Ho capito che non potevo giocare quando ho dovuto farmi aiutare per raggiungere il bagno" .John Arne Riise ,ancora convalescente dopo la commozione cerebrale rimediata la scorsa settimana in un allenamento con la sua nazionale, ha parlato dei momenti successivi al suo infortunio e sul suo recupero. Il primo giorno ero po stordito
"Mi ricordo che ho detto "Sono pronto per giocare domani" e i medici si sono messi a ridere. Ho capito che non potevo giocare quando ho dovuto farmi aiutare per raggiungere il bagno" .John Arne Riise ,ancora convalescente dopo la commozione cerebrale rimediata la scorsa settimana in un allenamento con la sua nazionale, ha parlato dei momenti successivi al suo infortunio e sul suo recupero. “Il primo giorno ero po’ stordito – rivela il terziono giallorosso – poi è andata bene. Adesso praticamente non ho più alcun sintomo. I mio obiettivo è tornare prima di quando hanno detto i medici”. A poche ore dall’infortunio si diceva che la sua permanenza in Norvegia poteva durare 3-4 settimane, ma sembra che il Roscio possa far ritorno nella Capitale già venerdì.
“L’ultima cosa che ricordo prima della botta è il riscaldamento, tutti insieme. Poi ricordo di essermi ritrovato in ospedale e la mia famiglia era li. Ho ricevuto un abbraccio da mia figlia ed è stata una sensazione bellissima. Ho chiesto a mio fratello cosa ci facessi qui e mi ha spiegato tutta la situazione”.
(sport.no)
