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«Sono cresciuto, il primo anno che ero qui me le dicevano di tutti i colori e mi è servito a capire che devo solo lavorare, perchè così si raggiungono i risultati». Mirko Vucinic fa autocritica. Il montenegrino è uno che non vola mai troppo alto («Perchè se cadi ti fai meno male se voli basso», dice), e fa sfoggio di grande umiltà. Anche quando gli si fa notare che lo scorso anno forse ha giocato la sua miglior stagione in maglia giallorossa, tanto da sembrare il leader dell'attacco quando è mancato Totti (il capitano, richiesto in esclusiva da Sky, ha fatto sapere di non aver gradito di non essere stato scelto dalla pay tv per i nuovi spot sul prossimo campionato). «È vero, quella di Roma è una piazza bellissima e che ti aiuta anche a maturare. Ormai questo è il quarto anno che sono qui e sono cresciuto molto. Ma mi sento sempre un giocatore normale che fa cose normali, semplicemente cerco di fare il possibile durante le partite per aiutare la squadra e a volte mi riesce, a volte no».
Ad ottobre diventerà papà per la prima volta (di un maschietto che, con la compagna Stefania, ha già deciso di chiamare Alexander). A 27 anni sta raggiungendo la maturità che ha sempre cercato, anche per rispondere a chi gli dice che sia uno solo da gol difficili e che sbaglia troppi gol facili. Lui si mette a disposizione della squadra. «Sto lavorando per raggiungere una statura internazionale ed è vero che i mondiali mi avrebbero potuto offrire una vetrina importante - dice Vucinic dispiaciuto per il fatto che il suo Montenegro non abbia partecipato alla fase finale di Sudafrica 2010 - certo c'è la Champions che è sempre la Champions, ma se potessi scegliere preferirei il mondiale».
Di sicuro quest'anno si gioca la Champions con la Roma perchè, al di la delle voci che lo avrebbero voluto lontano dalla capitale lui ha scelto i giallorossi. «Sono qui - dice sorridendo - sto bene alla Roma e sono ancora qui. Quelle erano soltanto voci».
Resta per giocare ancora con Totti e per fare l'esperienza di giocare con uno come Adriano di cui parla così. «Con lui già va benissimo, è forte fisicamente e tecnico. Poi è brasiliano e giocare con loro è sempre un piacere».
E Ranieri ha già provato il tridente, proprio con il capitano, Adriano e Vucinic. Soluzione possibile? «Tutto è possibile se tutti si sacrificano, io la penso così. Tutti possono giocare con tutti, basta che ci sia voglia di sacrificarci».
Il pensiero ricorrente che filtra da questi primi giorni di ritiro è sul fatto che la rosa, con i soli arrivi di Simplicio e Adriano sia nettamente più folta dello scorso anno. Vucinic è un altro che la pensa così. E anche grazie a questo la Roma può migliorare. «Peggio dello scorso anno non possiamo cominciare, poi dopo abbiamo fatto tantissimi punti. L'arrivo di Ranieri ci ha dato una spinta importante e si è visto. Quest'anno speriamo vada bene come lo scorso, speriamo di fare tantissimi punti». Le concorrenti per il vertice sono sempre le stesse («Inter, Milan e Juventus con i nerazzurri un gradino sopra», dice Vucinic), e sul cambio di allenatore dell'Inter l'attaccante dice. «Mourinho e Benitez sono due grandi allenatori, non so se può lasciare il segno il fatto che sia andato via il portoghese. So che sarà difficile fare quello che ha fatto lui lo scorso anno».
A Riscone la squadra continua con due allenamenti al giorno. Pizarro lavora a parte, ma entro un paio di giorni dovrebbe unirsi ai compagni. Sul fronte societario invece entro domani Italpetroli e Unicredit dovrebbero firmare l'accordo fissato con la lettera d'intenti dello scorso 8 luglio, al più tardi entro il fine settimana perchè il 26 luglio sono attesi ancora dal presidente del collegio arbitrale Cesare Ruperto che vigila sulla vicenda.
(ansa)