«Il linguaggio razzista dello stadio non è il razzismo che incontro per strada. È un problema di educazione: non possiamo pretendere che i nostri figli siano educati in curva quando non lo sono nella vita». Lo ha detto don Antonio Mazzi, fondatore della comunità Exodus, ospite del convegno sull'antirazzismo organizzato dal questore di Firenze Francesco Tagliente alla vigilia dell'incontro di campionato Fiorentina-Inter.
Durante l'incontro, che si è tenuto stamani, si è parlato anche del calciatore nerazzurro Balotelli, definito dai tifosi viola presenti un 'antipatico' e 'facile bersaglio di sfottò', ma, hanno assicurato i tifosi, «Firenze non è razzista, in curva non si fa politica e non ci sarà voglia di imitare le altre tifoserie». Al massimo qualche sfottò, tollerato perfino da don Mazzi nell'ottica di «far arrabbiare l'avversario». Ma proprio lo sfottò »non deve riguardare il colore della pelle«, ha detto il calciatore della Fiorentina Alessandro Gamberini: »gli sfottò sani sono belli e fanno ridere. Quelli più simpatici, anche se ci vengono gridati contro, piacciono anche a noi, tanto che ce li riproponiamo perfino nello spogliatoio«.
Don Mazzi, che ha riunito tifosi dell'Inter e del Milan per fondare una Onlus, ha rivolto un pensiero proprio a Balotelli: »È un grande atleta, figlio adottivo e di colore: usi queste sue caratteristiche per diventare un modello«. Al termine del convegno, al quale hanno partecipato anche il prefetto di Firenze Andrea De Martino, il vicesindaco Dario Nardella, il dirigente della Fiorentina Luca Baiesi e il preside della facoltà di management dello sport Claudio Macchi, il questore Tagliente ha presieduto un tavolo tecnico in cui sono stati messi a punto i dettagli organizzativi per l'incontro di domani sera. I tifosi nerazzurri attesi sono 2400.