
Sfila col Carroccio, è il primo cittadino di Pontida, ma al verde che fa capolino nei taschini o sulle cravatte tanto caro alla Lega preferisce il giallorosso. Almeno quando si parla di calcio, perchè Pierguido Vanalli, deputato e sindaco del paese del bergamasco simbolo per il giuramento dei nordisti, in materia di tifo è un marziano: romanista da quando Niels Liedholm tornò sulla panchina giallorossa nel 1979, l'onorevole leghista vive il derby della Capitale a distanza, e soprattutto per fare uno sgarbo agli interisti che popolano le sue parti. «Diciamo che dopo il 2-1 contro i nerazzurri la stagione ha già raggiunto il suo apice - scherza Vanalli - Certo la partita di domenica io non la vivo emotivamente, perchè non sono di qui e quindi non avrei la carica che hanno i romani se non fosse che è un match fondamentale in chiave scudetto». Il parlamentare del Carroccio infatti non mostra la scaramanzia che in queste ore ammutolisce la gran parte della tifoseria romanista. «Della Lazi
Qualche sfottò è d'obbligo «ma nulla di penalmente rilevante» scherza. «Uno di loro mi aveva dato un gagliardetto della Roma molto datato nel tempo - spiega Vanalli - alla prima occasione l'ho fatto autografare da Luca Toni e gliel'ho restituito. È stato un bel regalo». All'Olimpico è stato diverse volte («Mai in Curva, però. Mentre a Milano o a Bergamo contro Inter e Atalanta ero in mezzo ai tifosi giallorossi»), ma domenica la stracittadina la seguirà dalla tv. In casa poi non è riuscito a fare proseliti: «Mia moglie è juventina e ha convinto pure mio figlio... Direi che sono un solista» dice. Ma convinto che questo è l'anno buono: «Io lo dicevo che sarebbe andata bene anche ad inizio stagione, quando in realtà le cose erano tutt'altro che positive». Un pronostico? «Adesso che siamo un punto sopra all'Inter sarebbe un peccato perdere lo scudetto». E contro la Lazio la fiducia batte la scaramanzia dei trasteverini 3-0: «Il derby? Per cucirci lo scudetto dobbiamo vincere e quindi dico je la famo...».
(ansa)