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'Daniele De Rossi, Il mare di Roma'. Ranieri: "E' un esempio per tutti, il sogno di ogni allenatore". Montali: "Porterei De Rossi ovunque, ingiusto parlare di Totti in vicende di altre squadre"

14/02/2010 alle 18:22.

Nella libreria Koob in via Luigi Poletti 2 (vicino allo stadio Olimpico) è stata presentato per la seconda volta il libro di Tonino Cagnucci, “Daniele De Rossi, il mare di Roma”, edito da Limina e giunto alla terza ristampa. Presente, oltre all'autore, il direttore dell'As Roma Gian Paolo Montali, il drammaturgo Giuseppe Manfridi, i giornalisti Massimo Cecchini, Daniele Lo Monaco e Luca Pelosi.

 

18.40 Arriva  Claudio Ranieri.

Le prime dichiarazioni sono di Gian Paolo Montali a margine della presentazione : ”Daniele non è solo un gran calciatore ma anche un campione. Ha delle qualità morali che vanno oltre l’aspetto tecnico.”

Quanti giocatori come Daniele? “Pochi. Uno come me lo porterei dietro ovunque.”

Il discorso iniziale di Claudio Ranieri: "Non ho letto il libro,mi è stato regalato. Vedere Daniele che corre dietro a Okaka per festeggiare il gol è un'immagine che ho in testa. Appena avrò tempo leggerò il libro spero di non avere tempo ovviamente. Mentre arrivavo leggevo la quarta di copertina e c'erano proprio i termini esatti che descrivono meglio Daniele 'trasale' 'tracima' Daniele è speciale trasmette tutte le sue emozioni al gruppo. Per un allenatore un giocatore come lui è importante perché trasmette passione. E' un esempio per tutti".

 

Il discorso iniziale di Gianpaolo Montali

"Io ho letto il libro e sono molti i personaggi che mi hanno colpito, infatti il mio libro è pieno di orecchiette. Mi hanno colpito molto le parti in cui descrive la merenda prima della finale del Mondiale 2006, quel silenzio totale quasi assordante che avvolgeva la stanza dove si trovava la squadra, tanto che si sentiva addirittura il rumore del cucchiaino sulla tazzina. Un altro passagio che mi ha sorpreso è stato quello in cui si dice che Daniele da ragazzino volesse giocare a pallavolo. Gli ho chiesto se fosse vero e lui mi ha risposto di si, allora l'ho messo alla prova e ho potuto constatare che i suoi fondamentali sono a posto. Mi ha anche detto che appena arriva la bella stagione vorrebbbe fare qualche partitella a Trigoria . Quello che più mi ha colpito di Daniele anche se lo conosco da poco non sono tanto le qualità tecniche che sono note a tutti, ma quanto il suo carattere, la sua voglia di esserci sempre e di tirare il gruppo. Un allenamento senza Daniele è tutta un altra cosa e questo il Mister lo può confermare". Ranieri :"E' assolutamente così, è un giocatore che ha una generosità dentro enorme, e che è sempre disposto al sacrificio. Io con lui devo sempre sollecitarlo a fermarsi e non al contrario come di solito accade. Magari nelle prime fasi di allenamento o partita c'è un momento di studio, lui invece prende e parte sempre. Ha come una bussola dentro di se, riesce a capire quando c'è il bisogno di inserirsi in attacco e magari far male con il suo gran tiro. A centrocampo sappiamo tutti quanto sia insormontabile e poi ormai è nota la sua capacità di fare il quinto di difesa. Sabato scorso ad esempio ha fatto una diagonale eccezionale in chiusura su un giocatore del Palermo, calcolando alla perfezione tempi e spazi. Ha una capacità di difendere la propria porta che neanche certi difensori possiedono. Avere un giocatore del genere per un allenatore è importantissimo. Ci sono due tipi di romani, uno è quello che gli scivola tutto adosso e un altro è quello come sempre pronto a dare tutto. Montali chiede a Ranieri che tipo di romano fosse e il mister risponde: "Io dopo un pò mi sono girato dall'altra parte e mi sono dato" ( mettendosi a ridere).

Mauro Bencivenga (allenatore di negli allievi) : "Era uno dei tanti ma non aveva qualità eccellenti, poi però con la sua voglia di fare è riuscito ad emergere. Mi ricordo una partita ad Arezzo in cui è riusci ad emergere, poi da li in Primavera la strada fu in discesa. Però non voglio fare come tanti allenatori che dicono 'io l'avevo capito subito che sarebbe diventato un campione', io in tutta sincerità questo a suo tempo non lo potevo capire"

CLAUDIO RANIERI  durante la presentazione

Avete mai parlato con De Rossi della gomitata al Mondiale nel 2006?

"No, non c'è stata mai occasione, ricordo che li per li ci rimasi male da romano e da italiano. Ma pensai anche: questo può essere il crocevia per la carriera di Daniele. Probabilmente un esperienza negativa come questa può trovare la forza e le capacità per essere ancora più forte, e infatti è stato così".

E' possibile pronosticare un finale di carriera a come Beckenbauer?

"Assolutamente si , in quel ruolo potrà giocarci a lungo".

GIAMPAOLO MONTALI durante la presentazione

Sul derby

"Il derby, io pur avendo giocato a livello internazionale grandi partite, mi ero approcciato alla partita con la Lazio in maniera abbastanza fredda. E' 'stato assolutamente sconvolgente, una roba pazzesca, i giocatori erano elettrizzati e proprio Daniele in quella cirocstanza ha dato prova della sua romanità. A fine partita nello spogliatoio diceva : 'Vincere il derby con un gol di stinco di Cassetti è il massimo che ci può essere'. Intanto Cassetti diceva: 'Ma che stinco , io l'ho presa di piatto netto' ".

Si aspetta un futuro importante per Daniele anche dopo la sua carriera da calciatore?

"Io non sò se lui vorrà continuare a lavorare in questo ambiente, sicuramente per la società non ci sarebbe problema. Io spero che lui per le qualità umane che ha dentro provi un esperienza anche altrove"

Paragone Torino- Roma

"Vogliamo rendere Trigoria più vivibile e più organizzata possibile, andando però per step, anche perchè l'obiettivo futuro è quello di far entrare i tifosi a Trigoria. Io vorrei finalizzare il mio lavoro qua, affinchè a Roma ci sia più normalità, si vivano le cose senza grandi eccessi. Io sono arrivato qui a Roma che da Trigoria chiamavano i carabinieri per il lancio delle bombe carta, alla mia prima trasferta il pulmann dove eravamo è stato oggetto di lancio di qualsiasi cosa. Adesso invece le famiglie si fermano e tirano in alto i propri figli per fargli vedere da vicino e ".

Si aspettava che venisse tirato in ballo dopo la vicenda del rigore di Del Piero

"No francamente sono rimasto basito, oggi il presidente si è fatto sentire con un comunicato corretto e preciso, non può entrarci nulla in questa vicenda, è quel giocatore che nel 2006 in precarie condizioni fisiche ha dato il suo apporto nella vittoria del Mondiale, è quel giocatore che prende sempre tantissimi calci nelle partite e non dice mai nulla. Ha le gambe completamente segnate da gli scontri sul campo, ma non ha fatto mai polemica per questo. Tutto questo ve lo dice un uomo del Nord".

Gli stadi di proprietà

"È importante avere uno stadio di proprietà,per tanti motivi. Crea vantaggi e possibilità. Aiuta a vivere il calcio come spettacolo, ora non è semplice andare a vedere una partita. Servono risultati stadi e applicazione delle norme. La tessera del tifoso? Nessuno qui ha le idee chiare, si deve creare normalità, non voglio vedere scene che non mi piacciono. I tifosi devono vivere lo stadio come gioia, detto questo io sono un uomo pratico, tutto quello che si può fare va fatto. Lo stadio non è una zona franca". 



 

A seguire gli interventi di Luca Pelosi de 'IL ROMANISTA',  Daniele Lo Monaco di ''RIVISTA ROMANISTA' e dello scrittore Giuseppe Manfridi

 

Dall'inviato Matteo De Rose