Roma-Liverpool, finale di Coppa dei Campioni, venticinque anni dopo. Una partita di calcio vissuta più che vista, subìa più che persa beffardamente ai rigori, dagli occhi di un adolescente che la racconta adesso - anche a beneficio di chi non c'era - con tratti descrittivi capaci di scavare e di scovare solchi profondi e nascondigli della memoria seminati o persi per strada nel cammino della vita.
Sì, perchè 'Quel Roma-Liverpool di un mercoledì da cani', edizioni Limina, pp.132, Euro 18,00 è qualcosa in più che una rievocazione, qualcosa di volutamente diverso rispetto ad una ricostruzione di sogni ed aspettative andati poi, ma non del tutto, in frantumi.
Il Graziani scrittore, oggi telecronista di Rai-International, sa descrivere con lucida maestria - che ha sempre il merito di evitare in dribbling la retorica - le vicende di quella interminabile sfida cominciata giorni e giorni prima rispetto al fischio d'avvio dell'arbitro. Centoventi minuti intensi e soprattutto equilibratissimi. Ed eccoci, finalmente, ai calci di rigore, inevitabile patibolo per gli sconfitti: il suo omonimo Graziani rigorista per necessità , Conti timoroso, Di Bartolomei implacabile, Cerezo vinto dai crampi, Falcao rinunciatario, Pruzzo già lontano, il portiere Tancredi incapace di compiere l'ennesimo miracolo; poi gli avversari, i 'reds', incoscienti e felici di esserlo a cominciare da quel portiere più scapestrato che bravo, Bruce Grobbelaar, quindi la somma di tanti volti ed altrettante storie sparse o intrecciate sugli spalti. Storie di persone che con nome collettivo, ma forse soprattutto riduttivo, vengono definite 'il pubblico'. Ecco cosè che la forza del racconto, la sua costruzione, porta il lettore quasi a rigiocarla quella partita: a volerne sapere di più, senza però dover neanche chiedere. Il telecronista Rai di quel 30 maggio 1984, Bruno Pizzul, autore della prefazione, lascia efficacemente il campo al suo collega di oggi e al suo spettatore di allora: che la lettura cominci, perciò. Sono pagine in cui si entra curiosi e dalle quali si esce migliori.