Dalle corna di Cassano a Menez: tutte le liti Roma-Rosetti

19/10/2009 alle 12:32.

Trentaquattro partite e molte vittorie, ma soprattutto tante liti: l'incrocio tra Roberto Rosetti e la Roma dice che, numeri alla mano, la squadra giallorossa quando trova l'arbitro torinese ne esce più spesso vincitrice che sconfitta. Ma dopo il ko con il Milan di ieri, società e giocatori hanno rispolverato dall'armadio vecchi fantasmi, da quella sera del 2003 in cui Antonio Cassano fu espulso per proteste ed uscì dal campo del Meazza facendo le corna all'arbitro torinese, all'Inter-Roma del 27 febbraio 2008 finito 1-1 con il gol di Zanetti all'88' tra le proteste dei giallorossi.

«Con Rosetti non siamo fortunati, un suo episodio ci è già costato uno scudetto», ha detto ieri il ds giallorosso Pradè. Le statistiche dicono che, dal primo arbitraggio (Roma-Bari 3-1 del 6 gennaio 2000) a quello di ieri, la Roma con Rosetti - fischietto internazionale preselezionato dalla Fifa per il Mondiale 2010 e incoronato numero 1 al mondo dalla federazione internazionale di statistica per il 2008 - ha vinto 16 volte, pareggiato 11 e perso solo sette; 59 i gol segnati, 37 quelli subiti. Favorevole anche il conto dei rigori (14 per la Roma, 4 contro), in parità quello delle espulsioni (8 a 8).

Alla direzione di gara del fischietto torinese si lega, per i tifosi romanisti, anche il ricordo del derby vinto 5-1 con quattro gol di Montella. E dopo un Modena-Roma finito 1-1, il 9 febbraio 2003, l'allora tecnico giallorosso Fabio Capello fece i complimenti a Rosetti per la conduzione di gara, in mesi in cui Sensi aveva minacciato di ritirare la squadra dal campionato per il trattamento arbitrale. Ma sono numerose gli arbitraggi contestati dai giallorossi e gli episodi eclatanti.

È il 31 maggio 2003 quando al Meazza si gioca la finale di ritorno di Coppa Italia Milan-Roma: all'andata hanno vinto i rossoneri 4-1, finirà 2-2 con due espulsi tra le fila romaniste. Prima per somma di ammonizioni, poi Cassano che protesta platealmente per un fallo di Laursen non fischiato e quando esce per il rosso fa le corna al direttore di gara. Da allora con le milanesi solo successi se c'è Rosetti (Roma-Inter 4-1 in campionato il 7/3/2004; Inter-Roma 2-3 ancora in campionato il 26/10/2005: Roma-Milan 1-0 il 15/1/2006; Inter-Roma 0-1 in Supercoppa il 19/08/07; Milan-Roma in campionato il 28/10/07, con rigore a favore fallito da ). Eppure anche in mezzo a questa striscia vincente, ci sono proteste Roma: dopo il Lazio-Roma del 10 dicembre 2006 (3-0 per i biancazzurri) parla di un Rosetti «non all'altezza» per un fallo di Zauri che reclama da espulsione.

E nella vittoria in Supercoppa del 2007, Perrotta viene espulso mentre sta entrando in campo per sostituire un compagno: è reo di aver protestato per la mancata concessione di un rigore a favore con un «così ci fate perdere la partita...». L'espulsione più contestata arriva però un anno dopo. È il 27 febbraio 2008, la Roma va in casa Inter e conduce 1-0 con gol di , la vittoria è l'unica possibilità di far ripartire la rimonta. Mexes viene prima ammonito per essere rientrato da un infortunio tagliando il campo, poi per un fallo ai più apparsi veniale: ristabilità la parità numerica (l'Inter era rimasta in 10 per l'infortunio di Maxwell), Zanetti trova l'1-1 all'88'. Scoppia la polemica Roma, che vedrà svanire la speranza scudetto solo all'ultima giornata, a Catania, dove il sorpasso l'ha pure effettuato ma solo per una mezzora.

Infine, Samp-Roma dello scorso anno. Finisce 2-2, ma Rosetti nell'assegnare un rigore alla Roma per fallo su Tonetto confonde l'autore del fallo: è Padalino, già ammonito e dunque da espellere, non Lucchini che invece si prende il giallo.