Condivide la scelta Ranieri?

–In pieno. Ha spalle larghe, sa ricostruire i gruppi e dà minuti ai giovani che lo meritano.

Si dice: non fa divertire.

–Macché. È vero semmai che lui in porta deve arrivare con cinque passaggi, non venti. Specie se ha gente come Pizarro.

Che torneo sarà per la Roma?

–Almeno tra le prime sei tocca arrivare. Anche per esigenze di cassa.

Spalletti allo Zenit o al Milan?

–Il guaio della Russia potrebbe essere la lingua. Più semplice un’altra squadra italiana a fine anno.

Totti-Nazionale: tutto finito?

–Rispetto le scelte di Francesco. Ma chissà che non ci ripensi in questi mesi…

La sua casa, per anni, è stata la Liga: Totti è stato davvero vicino al Real?

–Sì, anni fa lo cercarono insistentemente.

Sottoscrive il fair play finanziario di Platini?

–Il calcio è un’oasi in cui contano anche i sogni. Ma deve adeguarsi a una legge universale: incassi 100, spendi 100. Certo, bisogna dare il tempo alle società di mettersi in regola.

Ricordi di Roma?

–Contestazioni, affetto, una finale Uefa, la fascia di capitano. Un’esperienza formativa. Dopo Roma, qualunque piazza è uno scherzo.