Spunta un'antica villa imperiale dal terreno del nuovo stadio

30/09/2009 alle 11:25.

Il progetto stadio della Roma calcio, che oggi sarà presentato a Trigoria, mostra problemi. Urbanistici, territoriali, di sviluppo e di volumi. La questione più urgente è quella archeologica. Sul terreno di confine del futuro stadio, l´area a sud, in queste settimane sono emersi due siti fin qui conosciuti solo sulle carte: una necropoli romana e una villa di età imperiale.

Lo stadio Sensi sorgerà in una vasta area collinare di proprietà di Sergio Scarpellini, imprenditore immobiliare: 145 ettari dove è previsto un insediamento con 800 mila metri cubi di commerciale, forse un albergo. Poi un asilo nido, piscina, campi sportivi esterni, parcheggi e lago artificiale. Sui lucidi progettuali vengono illustrati anche 650 mila metri cubi di edilizia residenziale.

La cartografia dell´area interessata dall´impianto della Roma indica su tutti i 145 ettari un "diffuso interesse archeologico": la Soprintendenza potrà allestire scavi e trincee dove riterrà. Non è un caso che sui terreni ai piedi dell´intero progetto siano emersi ritrovamenti di primaria importanza. Una villa romana di età imperiale e una necropoli. Gli scavi non sono finiti, ma una parte dell´area sarà trasformata in museo e la villa resterà sotto tutela.

Chiusa la fase ritrovamenti, e dopo vent´anni di contestazioni, il Consorzio via Aurelia km 13 potrà portare a termine il suo cantiere residenziale (precedente al progetto stadio e su terreni al confine). Villa e necropoli, però, preoccupano la dirigenza della Roma per il cantierone da allestire. Domani riunione d´urgenza al ministero dei Beni culturali.