ROMA CHANNEL - Il canale tematico romanista dedica uno speciale, all'interno del programma 'Uomini in giallorosso'), al presidente Franco Sensi, del quale oggi ricorre un anno dalla scomparsa. Queste le parole di chi lo ha vissuto da vicino.
BRUNO CONTI - "Vedere questo presidente tifoso della Roma, un presidente che ha investito tantissimo che ha dato tante soddisfazioni a questi tifosi, che squadra ha costruito, per lo scudetto che ha vinto, per quelli che poteva vincere. Per cui Sensi è stato la Roma ed è la Roma".
FRANCESCO TOTTI - "Per anni ha messo il cuore, i soldi e la faccia. Va onorato per quello che ha fatto e per quello che farà la famiglia Sensi in futuro".
ROSELLA SENSI - "Noi mangiavamo pane e Roma, la Roma era sempre seduta nella nostra tavola, sia prima di prenderla che dopo. C'era in mio padre la convinzione che romano si identrificasse con romanista, tgutto quello che è la romanità, essere romano, amare questi colori, il Colosseo, la città di Roma, per lui questo era la Roma, e per noi è ancora così. Ci portava allo stadio come premio, per noi era una festa vedere la partita, c'era tutto il rituale scaramantico per vedere la partita, le postazioni in macchina, i vestiti, lui prendeva il caffè Borghetti e c'erano dei meccanismi automatici per tutto l'anno, con la speranza che questo contribuisse alla vittoria della Roma. E' stato un esempio per tutti, faceva le sue battaglie in maniera convinta perchè era sicuro di avere ragione".
MARIA SENSI - "Un amore per la Roma che veniva già dal padre che costruì Campo Testaccio. Mio marito ama la Roma da sempre, io e Franco veniva la domenica all'Olimpico, poi io ho aspettavo Rosella e appena è nata lui ha comprato la tessere. Poi è successo anche per le altre due figlie. Poi il suo nome è stato accostato alla Roma e io gli dicevo: "Franco ma che prendi la Roma?" e lui negava ma secondo me lui aveva già firmato. La sera poi venne a casa e facemmo una votazione, io Rosella e Franco mettemmo in minoranza Maria Cristina e Silvia".
DANIELE PRADE' - "Io andavo a tutte le riunioni in Lega con lui, erano interminabili, iniziavamo la mattina alle 10 e teminavamo la sera tardi. Lui era stremato ma quando prendevamo l'aereo la sera mi diceva: 'Hai visto? Abbiamo fatto un'altro passo in avanti' ".