
GASPORT - Sul 2-0 per il Cagliari, il maestrale che da queste parti è di casa sembra spazzare via pure Spalletti. Vengono brutti pensieri, ricordi di altre tragiche primavere, di allenatori della Roma sfioriti prima del tempo, sempre colpa della fatal Cagliari: Carlos Bianchi fu esonerato nel 1997, Luigi Del Neri si dimise nel 2005, dopo aver perso 3-0. Luciano Spalletti sul 2-0 comincia a fissare terra, ogni tanto allarga le braccia, si gira e bofonchia due parole al povero Domenichini. Poi, riguarda terra. Vederlo così, dallalto, grande, grosso eppure tanto piccolo di fronte alla voragine in cui sta cadendo la Roma, fa quasi tenerezza.
Fino al 19 del secondo tempo, quando Totti, e chi sennò, accorcia le distanze dal Cagliari e allunga la vita alla Roma. Verrà anche il gol di Simone Perrotta, cinque minuti dopo, un gol da campione del Mondo, come sono i gol salvagente. Così, la baracca è salva e lEuropa un pochino più vicina, anche se quella un po meno affascinante. Certo, il maestrale che soffia al SantElia non spazza via tutte le incertezze romaniste, ma almeno è servito a risvegliare la squadra. Inutile sfruculiare Spalletti sul futuro, ormai ha messo il disco: «Ne parlerò a fine stagione con Rosella Sensi».
Poi, però, rispolvera lo spallettese e aggiunge: «Dite che non do certezze? Lo so, ma può darsi che alcune componenti abbiano fatto riunioni per mandarmi via». Si riferisce per caso alla società? Legittimo sospettarlo.