On. Cochi, contrordine: "Lo stadio? L'annuncio non è imminente"

05/05/2009 alle 18:40.

LEGGO - Fuga da Rosella Sensi. A quattro giornate dalla fine del campionato, alla Roma si respira aria di insofferenza. L’obiettivo di molti, al di là della qualificazione nell’Europa League, sembra unicamente quello di chiudere al più presto non soltanto la stagione, ma anche l’avventura in giallorosso. Sarà così per Spalletti, deciso a rinunciare anche al resto dell’ingaggio pur di metter fine alla sua esperienza sulla panchina della Roma. Il rapporto con la presidenza è ormai irrimediabilmente compromesso, non soltanto per le accuse mosse al tecnico tramite il comunicato diramato dopo la pesante sconfitta di Firenze, ma soprattutto per la totale assenza mostrata durante tutta la stagione.

Spalletti si è sentito non soltanto accusato, ma abbandonato, ed ora è pronto a cambiare aria. Ciò nonostante, Rosella Sensi continua a trincerarsi nel silenzio, prende tempo, spostando pericolosamente in avanti tutte le questioni. Come quelle contrattuali, rimandate anch’esse al termine della stagione. Tutto pare inerme, inspiegabile e, ciò che più conta, inspiegato. Come la questione relativa al nuovo stadio. La presentazione del progetto era prevista per oggi, ma è inevitabilmente rimandata al futuro: «La data del 5 maggio – spiega Alessandro Cochi - era soprattutto un auspicio. L’annuncio non è imminente. Non so se ci vorranno ancora una, due o tre settimane, l’auspicio del comune resta quello di ricevere il progetto il prima possibile».

Il delegato allo sport del Comune di Roma, guarda caso, ha più notizie in merito alla Lazio: «La Lazio è più avanti, sappiamo già che la zona in cui sorgerà lo stadio, è quella della Tiberina. Per l’impianto della Roma ancora non lo sappiamo. Mi dicono che ci sarebbero varie opzioni, ma noi lavoriamo sui progetti, non sulle ipotesi». Insomma, immobilismo e silenzio. Questa la strada scelta da Rosella Sensi, stretta tra le pressioni finanziarie e quelle dei tifosi. Difficile, però, che percorrendola possa garantire un futuro migliore alla Roma e più di qualcuno, a Trigoria, sembra essersene accorto. Spalletti in primis.