GUERIN SPORTIVO - Matteo Dotto - Pensate: negli ultimi 36 anni, solo due giocatori dell'Inter hanno vinto la classifica marcatori. Prima di Vieri nel 2003, era toccato a Serena nell'anno del record del Trap. Ecco perchè lo svedese - dovendo battere la concorrenza del bolognese Di Vaio e degli altri bomber - ha davanti a sé una sfida stimolante. Che nemmeno Ronaldo, Rummeninigge o Altobelli hanno superato lo scudetto trapattoniano dei record nerazzurri, quello del 1988-89, quello che è stato per quasi vent'anni una croce pesantissima per i tifosi dell'Inter, mantiene un unico grande primato: quello dello scudetto al sapore di
36 anni, solo due giocatori dell'Inter hanno vinto la classifica marcatori. Prima di Vieri nel 2003, era toccato a Serena nell'anno del record del Trap. Ecco perchè lo svedese - dovendo battere la concorrenza del bolognese Di Vaio e degli altri bomber - ha davanti a sé una sfida stimolante. Che nemmeno Ronaldo, Rummeninigge o Altobelli hanno superato lo scudetto trapattoniano dei record nerazzurri, quello del 1988-89, quello che è stato per quasi vent'anni una croce pesantissima per i tifosi dell'Inter, mantiene un unico grande primato: quello dello scudetto al sapore di "Grande Slam". Primo posto, ovvio, condito però da: miglior attacco, migliore difesa e titolo di capocannoniere. Allora l'Inter del Trap non si fece mancare nulla: 67 gol segnati in 34 giornate (quasi due a partita), solo 19 incassati da Walter Zenga (non ne subì Astutillo Malgioglio nella festa finale contro la Fiorentina, 2-0 a San Siro nell'ultimo turno) e ben 22 segnati da Aldo Serena. L'ultimo capocannoniere interista di una stagione vincente, visto che la corona di re dei gol conquistata da Bobo Vieri nel 2003 fu uno zuccherino consol e davantatorio di una stagione nerisima: scudetto alla Juve e Champions League al Milan, peggio di cosi impossibile per chi porta il nerazzurro nel cuore.
Cercando motivi d' interesse per la volata finale di questo campionato, per cinque giornate che magari non cambieranno la storia dello scudetto numero 17 all'Inter e neppure dei tre posti per l'Europa che conta (ormai appannaggio delle solite note Inter, Juve e Milan, in rigoroso ordine alfabetico), lo sprint per il titolo di capocannoniere diventa così qualcosa di più di una stuzzicante appendice. Ci certifica ad esempio, un paio di cose interessanti: se i nerazzurri con il titolo 2009 agganciano a quota 17 il Milan e davanti adesso avranno soltanto la Juve (a 27, al netto di Calciopoli) in quanto a successi nella classifica cannonieri il piatto interista del gol continua a piangere. Se il testa a testa tra Ibrahimovic e Di Vaio (con Gilardino, Milito e Pato più defilati) si risolverà a favore del numero 8 nerazzurro, per l'Inter si tratterà soltanto dell'undicesimo successo nella classifica dei re del gol. Un titolo che nelle ultime 36 stagioni nell'inter hanno vinto soltanto Serena e Vieri. Un titolo, incredibile ma vero, mai andato ad altri grandissimi bomber interisti del passato prossimo e recente come Altobelli, Rummenigge, Ronaldo o Adriano.
Tre volte secondo, Spillo: nell'80 dietro a Bettega, nell83 e nell'85 dietro a Platini. Piazza d'onore anche per Kalle Rummenigge, distanziato di sei reti (19 a 13) da Pruzzo nel 1986. E secondo posto, paradossale vista l'enorme massa di reti segnate (25), anche per Ronaldo, superato nel 1997-98 dall'allora udinese Oliver Bierhoff. Non è mai salito sul podio, invece, Adriano, uno che prima di essere travolto dai suoi problemi personali distribuiva bene i tanti gol segnati fra campionato e coppe.
Insomma, se Ibra riuscirà nell'impresa di tagliare per primo il traguardo nel Gran Premio dei Cannonieri, diventerà l'ottavo attaccante dell'Inter a sedere sul trono del gol dopo Meazza (tre volte), Boninsegna (due volte), Serena e Vieri.
Nei dieci precedenti successi interisti, cinque volte lo scudetto ha accompagnato la vittoria della classifica dei cannonieri: con Meazza nel '30 e nel '38, con Mazzola nel '65, Boninsegna nel '71 e Serena nell'89. Ma solo nello scudetto del Trap, come si diceva all'inizio, titolo e capocannoniere sono stati accompagnati dal miglior attacco e dalla miglior difesa.
La volata finale per il titolo di re dei bomber 2009 si annuncia comunque avvincente come e più di quella per scudetto, zona Champions, posti Uefa e salvezza. Ai blocchi di partenza per le ultime 5 giornate si presenteranno cosi: 21 Di Vaio, 20 Ibrahimovic, 18 Gilardino. Per tutti e tre i protagonisti una particolarità: nessuno ha mai vinto prima d'ora la classifica cannonieri. Nel caso, poi, di Ibra il dato è clamoroso, visto e considerato che lo svedese ha sempre giocato in squadre di prima fascia: l'Ajax (solo 32 gol in tre campionati olandesi, meno di quelli segnati in un solo torneo, per esempio, da Mateja Kezman che hai tempi del Psv vinse nel 2003 con 35 centri e con Ibra regalato al settimo posto a quota 13), la Juve e l'Inter. C'è di più: Ibra non è mai neppure salito sul podio. Ma a questo punto, con il suo record assoluto già superato (era da 17 reti e risaliva alla scorsa stagione), uno dei primi tre posti per il bomber interista è ormai più che probabile visto che Diego Milito, quarto, è fermo a 16.
Di Vaio, Ibra e Gilardino sono accomunati anche da una stagione ancora "viva": il più vicino all'obiettivo è l'interista, in grande vantaggio sul traguardo scudetto e sostenuto da 7 punti di vantaggio a cinque giornate dalla fine. Più combattuto il finale di campionato per Di Vaio e Gilardino, in lotta rispettivamente per la salvezza e il quarto posto.
Leggendo più analiticamente gli score dei tremigliori attaccanti di questo campionato, troviamo un sostanziale equilibrio in quanto a regolarità. Di Vaio ha segnato in 16 delle 33 partite giocate (al suo attivo due triplette, contro il Torino alla 16esima e contro la Samp alla 27esima) e una doppietta (contro la Lazio alla settima giornata). Ibrahimovic è andato a segno in 15 partite su 31 in cui è sceso in campo (cinque le doppiette a Roma, Palermo, e a San Siro contro Chievo, Fiorentina, e Reggina). Stesso cammino, ha lasciato la firma in 15 partite sulle 31 disputate, per Gilardino (solo tre marcature multiple, le doppiette contro Reggina, Torino fuori casa e quella di sabato scorso contro la Roma).
Tornando al sogno di Grande Slam interista, oltre che puntare forte su Ibra (e tenere a debita distanza un Milan ringalluzzito dalla mini rimonta che lo ha riportato a meno 7 con tre punti rosicchiati grazie alla sconfitta dell'Inter al San Paolo), Mourinho, deve ridare soprattutto slancio al gioco offensivo: mentre la retroguardia è saldamente la migliore del campionato (25 reti incassate, quattro in meno del Milan), l'attacco si è un po inceppato. A Napoli è andato in bianco dopo 23 partite in cui andava a segno. Solo un gol, quello di Balotelli in casa Juve, negli ultimi 180 minuti. E adesso Milan (61) e Juve(59) hanno messo la freccia e la prima linea nerazzurra è scivolata (rimanendo a 58 gol) al terzo posto.