ILMESSAGGERO - «Ci siamo». Alla stretta finale. Ieri pomeriggio questa frase avrebbe confermato limprovvisa accelerazione della cordata svizzero-tedesca, ormai convintissima di essere riuscita a centrare lobiettivo: acquistare la Roma. Parole che sarebbero state pronunciate proprio da quel Vinicio Fioranelli, lagente Fifa incaricato dagli stranieri di trattare con i legali della famiglia Sensi e pronto ad assumere un ruolo operativo nel nuovo club, occupandosi del marketing e soprattutto del progetto per la costruzione del nuovo stadio. Lottimismo di Fioranelli alluscita di uno degli incontri che vanno avanti ormai da più di due mesi e che sono continuati anche il lungo weekend del primo maggio. Nessun comunicato, però, di Italpetroli, controllante del club di Trigoria, a spiegare quanto successo nelle ultime ore o a smentire i rumors di giornata che, non si sa se con eccessiva precipitazione, hanno addirittura dato per siglato laccordo o comunque almeno per raggiunta lintesa. E vero che il silenzio non aggiunge nè sposta niente, ma visto come andò a finire la trattativa, ormai confermata pure da Spalletti, con il finanziere ungherese George Soros, bisogna aspettare che qualcuno esca allo scoperto. O dallo studio Irti, quartier generale del gruppo Fioranelli e sponda di riferimento di Unicredit (proprio per il
Lottimismo di Fioranelli alluscita di uno degli incontri che vanno avanti ormai da più di due mesi e che sono continuati anche il lungo weekend del primo maggio. Nessun comunicato, però, di Italpetroli, controllante del club di Trigoria, a spiegare quanto successo nelle ultime ore o a smentire i rumors di giornata che, non si sa se con eccessiva precipitazione, hanno addirittura dato per siglato laccordo o comunque almeno per raggiunta lintesa. E vero che il silenzio non aggiunge nè sposta niente, ma visto come andò a finire la trattativa, ormai confermata pure da Spalletti, con il finanziere ungherese George Soros, bisogna aspettare che qualcuno esca allo scoperto. O dallo studio Irti, quartier generale del gruppo Fioranelli e sponda di riferimento di Unicredit (proprio per il blasone dellufficio), o da quello dellavvocato De Giovanni, che tutela gli interessi della famiglia Sensi. Senza niente di ufficiale, quindi, non è il caso di anticipare la fumata bianca, anche se entro domani qualcosa dovrebbe accadere.
Nonostante la Borsa, alla ripresa delle contrattazioni dopo tre giorni di stop, abbia risposto freddamente, con il titolo giallorosso che ha chiuso a - 3,88, la negoziazione, rivelata nei comunicati delle ultime settimane anche se solo con lammissione generica di contatti e verifiche, sta vivendo una fase decisiva e per certi definitiva. A incidere, e non potrebbe essere diversamente, la presa di posizione del pubblico giallorosso, compatto e civile nella contestazione di domenica pomeriggio durante Roma-Chievo, ma soprattutto Maria Cristina Sensi, la secondogenita che a differenza di Rosella già in passato avrebbe voluto prendere in considerazione lipotesi di uscire dal calcio.
Unicredit, in questa vicenda, ha un peso non da poco. Ufficialmente non ha mai svilito i piani sottoscritti con la Compagnia Italpetroli, ma informalmente ha sempre consigliato allavvocato De Giovanni di valutare bene le varie opzioni perché, per la Banca, non è più tempo di rinvii. In sintesi, Unicredit spingerebbe per la cessione della Roma, una volta avute garanzie sulla credibilità e sullaffidabilità degli eventuali acquirenti.
Cè grande curiosità sui numeri dellaffare, perché il prezzo del club giallorosso, come lanno scorso e ancora prima ai tempi dei russi, è stato il nodo della trattativa. «Questa è una squadra da rifondare», è stato detto in una riunione. Così la cifra più vicina alla realtà, tra le tante materializzatesi attraverso i rumors di questi giorni, sarebbe di 250 milioni. Anche perché la cordata svizzero-tedesca si vorrebbe subito presentare con investimenti eccellenti. Franco Baldini, contattato personalmente da Fioranelli, ha già dato la sua disponibilità. Ma entrerà in gioco solo a cose fatte, dopo essersi scottato con russi e, cosa inedita, anche con gli americani. Gli è stato promesso un ruolo di primo piano e operativo, almeno amministatore delegato o addirittura presidente. Un ruolo alla Galliani, per intendersi. Con un suo ritorno, a Trigoria cambierebbe tutto (di questa gestione può restare, nella comunicazione, solo Bendoni che è legatissimo a Fioranelli). La prima pietra della ricostruzione sarà il nuovo allenatore: Baldini con Spalletti non si è mai preso, nemmeno quando giocavano insieme nel Viareggio. Ovviamente sarà lui a scegliere il tecnico. Scontato che già circolino nomi, come quelli di Prandelli e Roberto Mancini: stanno bene a lui e allo stesso Fioranelli. Ma è presto per dare certezze in tal senso. Bisogna avere ancora un po di pazienza. Per sapere che Roma sarà. E di chi.




