LEGGO (MADEDDU) - Dirigenti, tecnico e calciatori a Trigoria. Rosella Sensi no. Il presidente giallorosso, dopo aver ordinato il ritiro punitivo alla squadra a mezzo stampa, lascia a Conti e Pradè il compito di analizzare e gestire la crisi. Ieri mattina al Fulvio Bernardini è andato in scena il confronto, con toni sereni, tra i dirigenti e la squadra. Nessun isterismo, nessuna contestazione da parte del tecnico e dei giocatori che, seppur convinti dellinutilità del provvedimento deciso a seguito della pesante sconfitta di Firenze, accettano la decisione piovuta, o meglio scritta, dallalto.
Un confronto che ha coinvolto le responsabilità di tutti e in cui si è cercato di rinsaldare i rapporti in seno allo spogliatoio. Anche quelli con Diamoutene e Loria, umiliati dalle dichiarazioni di Spalletti nel post partita di Firenze («Ho scelto Cassetti perché è più bravo degli altri che ho a disposizione in quel ruolo») e pronti, comunque, a perorare la causa della Roma fino in fondo. Tutti allineati al volere della società, non poteva essere altrimenti. Fino a domenica mattina, dunque, la squadra resterà in ritiro, poi si recherà allOlimpico per affrontare il Chievo. Nessuno sconto, nessun permesso particolare ai calciatori, ai quali non verrà concesso di abbandonare il centro sportivo neppure per un minuto. I comportamenti faranno il resto.
Se la squadra dimostrerà la maturità smarrita improvvisamente nel corso della stagione, la società è pronta a fare un passo indietro. Nel caso contrario si resterà in ritiro fino al termine del campionato. Un patto con la squadra deciso in maniera unilaterale. Rosella Sensi sceglie la linea dura, anche se a distanza. Affida ai dirigenti il compito di risolvere una crisi di cui non si sente partecipe e rimanda al futuro ogni altra questione. Anche quella relativa ai rinnovi contrattuali, di cui si tornerà a parlare solamente al termine del campionato. Limperativo, per ora, resta quello di non scivolare ulteriormente in classifica per garantirsi almeno la partecipazione allEuropa League, la vecchia Uefa.
Giornata interlocutoria sul fronte societario. Ieri lItalpetroli non ha diramato alcun comunicato in merito alla trattativa con i soggetti interessati a rilevare il pacchetto azionario dellAS Roma, ma laffare è ancora in piedi, tanto che le parti torneranno presto ad incontrarsi. Nelle ultime ore, però, la posizione della famiglia Sensi, per nulla disposta ad uscire di completamente scena, pare essersi irrigidita.
A sostegno dellattuale proprietà arrivano le parole del senatore a vita, Giulio Andreotti: «Abbiamo un bel proverbio dichiara a GR Parlamento - qui a Roma: il peggio non è mai morto. Il cambiare non è necessariamente sinonimo di cambiare in meglio. Se uno zoppica da un piede non è bello, ma se uno poi si deve mettere seduto perché zoppica pure dall'altro è ancora peggio. Ho un grande rispetto per i Sensi. In fondo sono loro, finora, che hanno tirato fuori i soldi».




