Alle 16,30 una delegazione è stata ricevuta all’interno del Fulvio Bernardini. Ad accoglierli c’erano Totti, De Rossi, Pizarro e Baptista, oltre a Spalletti e ai dirigenti Pradè e Tempestilli. In un secondo momento si sono uniti anche Motta e Panucci. Il colloquio è avvenuto in piena serenità, su toni decisi ma garbati. Un’ora e mezza di confronto, dal quale i tifosi hanno ricevuto risposte da tutti, tranne, ovviamente, dalla presidenza. Questo il motivo della delusione manifestata a fine giornata, che ha spinto le circa centocinquanta persone presenti a intonare cori contro Rosella Sensi, all’indirizzo della quale è stato esposto anche uno striscione: “Rosella vattene!”.

Unità del gruppo e voglia di migliorare la classifica attuale sono stati, invece, gli argomenti portati da Totti e dagli altri rappresentati della squadra ai tifosi. Tra le spiegazioni della deludente stagione, invece, soprattutto quella legata agli infortuni, che hanno pesantemente condizionato il rendimento dei singoli calciatori e le scelte dell’allenatore. Nel colloquio, Spalletti ha trovato anche il modo per ribadire la sua volontà di proseguire la sua avventura alla Roma.

Ai tifosi, però, è stato chiesto di allentare la pressione, avvertita in modo negativo dalla squadra. In cambio è stato promesso il massimo impegno, che del resto, si è ribadito, non è mai mancato. Nessuna risposta, naturalmente, sul presunto passaggio di consegne della proprietà, in merito alla quale la società continua a rispondere per mezzo di comunicati. L’ultimo arrivato proprio ieri mattina, nel quale si ribadisce «che nessuna documentazione o informazione è stata messa a disposizione di alcun terzo e che non è in corso, né tantomeno è prevista, alcuna attività di due diligence (analisi tesa alla valutazione di un'azienda) sulla società». I tifosi fuori Trigoria, intanto, contestano.