I Sensi vogliono la compartecipazione, ma Unicredit preme per la cessione

24/04/2009 alle 09:30.

CORSPORT - Silenzi. «Non abbiamo informa­zioni da darle». Telefoni cellulari svizze­ri che squillano, squillano e stanno an­cora continuando a squillare. Ma, anche, in prima serata, Radiocor, cioè l’agenzia del «Sole 24 ore», che dice al mondo: «...la cordata tedesca, rappresentata dall’avvocato Nicola Irti, vuole chiude­re la trattativa al più presto. Si fa anche una data: 27 aprile. Il prezzo su cui si sta trattando, secondo quanto riferisco­no alcune fonti legali, si aggira sui 210 milioni per tutta l’operazione...». Insom­ma, un’accelerazione improvvisa. Tra l’altro, altre fonti altrettanto credibili, sussurrano che la data del 27 aprile sia perlomeno slittata e che la cifra di 210 milioni deve intendersi per la famiglia Sensi, l’Opa sarebbe esclusa per un in­vestimento complessivo di circa 290 milioni di euro.

Sono questi i fatti della giornata di ie­ri riguardo al futuro societario della Roma. Di certo i contatti tra la famiglia Sensi e il gruppo svizzero-tedesco Flick che in questa vicenda sarebbe rappre­sentata da Volker, cugino di Muck e Mick, proseguono con cadenza quoti­diana. Il nodo continua essere la modalità di ingresso del grup­po di investitori che vorrebbero la Ro­ma per intero, mentre la famiglia Sen­si è disposta solo a una parziale cessio­ne, non superiore al 29,9, tetto massimo per non costringere i Flick a ufficializ­zare un’Opa (che sta crescendo come costo con il rialzo del titolo giallorosso). C’è poi da chiarire il ruolo che sta assumendo Unicredit. Nella conference call di mercoledì sera il dottor Fiorentino, numero due dell'istituto bancario, avrebbe invitato Italpetroli di fronte a un’of­ferta congrua a cedere la Roma.