
CORSPORT - Ecco l'intervista al direttore tecnico giallorosso Bruno Conti, apparsa oggi sule pagine del quotidiano di piazza Indipendenza. Conti, cosa emerso dal colloquio con la squadra? «E stata una riunione molto positiva, abbiamo parlato di ciò che bisogna continuare a fare. Dopo la delusione del derby bisogna ripartire e dare il massimo fino a quando la matematica non ci condannerà. E questo quello che abbiamo chiesto ai giocatori. Non fermarsi, non pensare a niente e affrontare le prossime sette partite come sette finali e basta. Il derby spesso viene deciso da episodi, resta il rammarico per la delusione dei nostri tifosi, ma non possiamo piangerci addosso. I giocatori sanno come comportarsi, parlare di meno e fare risultati»...
Conti, cosa emerso dal colloquio con la squadra? «E stata una riunione molto positiva, abbiamo parlato di ciò che bisogna continuare a fare. Dopo la delusione del derby bisogna ripartire e dare il massimo fino a quando la matematica non ci condannerà. E questo quello che abbiamo chiesto ai giocatori. Non fermarsi, non pensare a niente e affrontare le prossime sette partite come sette finali e basta. Il derby spesso viene deciso da episodi, resta il rammarico per la delusione dei nostri tifosi, ma non possiamo piangerci addosso. I giocatori sanno come comportarsi, parlare di meno e fare risultati».
Il presidente della Lazio, Lotito, ha detto che qualcuno nella Roma non sa accettare la sconfitta. «Non voglio parlare di altre persone, non voglio rispondere a nessuno, a me interessa il nostro lavoro. Abbiamo tanti giocatori importanti, di statura internazionale. Dobbiamo fare meno chiacchiere e non pensare ad alimentare polemiche».
Nellintervallo del derby Spalletti ha avuto un battibecco con Tare. Poi siete intervenuti voi dirigenti? «Posso dire che non ho parlato con nessuno, tanto meno con Tare e non devo chiedere scusa a nessuno. Dobbiamo pensare solo alla nostra squadra, il resto sono solo chiacchiere».
In questi giorni si discute molto su Spalletti... «Spalletti è lallenatore della Roma, ha un contratto, non lo tocca nessuno. Si possono cambiare tante cose, non il tecnico. La stima nei confronti dellallenatore è aumentata, non si dimentica in fretta quello che è stato fatto in questi quattro anni e che siamo convinti continuerà ad essere fatto in futuro».
Crede ancora in questo gruppo? «I primi ad essere rammaricati e scontenti sono proprio i giocatori. La risposta la daranno nelle prossime sette partite».
Conti, è stato lei ad aprire questo ciclo della Roma, quando diventò direttore tecnico e scelse Spalletti allenatore. Non pensa che sia finito? «Assolutamente no. Adesso dobbiamo chiudere bene la stagione, ma siamo ancora molto convinti delle scelte fatte. Non cè stato nessun pentimento. In un momento come questo voglio ricordare che è stato Spalletti che ha riportato la cultura del lavoro a Trigoria, che ha creato questo gruppo che in questi anni ci ha dato grandi soddisfazioni».