REPUBBLICA.IT - Finalmente. Gli arbitri, grazie al loro nuovo presidente, Marcello Nicchi potranno andare in tv. A commentare la moviola, ad ammettere anche i loro errori. "Non li terremo certo segregati in casa", assicura. Si rompe un tabù, assurdo. Nicchi oggi è diventato presidente Aia: ha battuto in volata Matteo Apricena, solo 8 voti di differenza. Spazzate via tutte le ombre, i timori di restaurazione, la paura che tornasse in auge il clan Lanese. Ora gli arbitri ricominciano con una nuova gestione dopo i 27 mesi di Cesare Gussoni che ha lasciato fra gli applausi e con una lacrima di commozione. Apricena alla vigilia era leggermente favorito: nella notte, nel grande hotel davanti all' aereoporto di Fiumicino, c'è stato il ribaltone. Otto voti su 319 sono pochi: è chiaro che il mondo arbitrale è ancora scosso, spaccato in due. Ma Nicchi, ex arbitro internazionale, ha promesso la pacificazione, la serenità: parole importanti e anche la Figc, credo, a questo punta potrà stare tranquilla, anche se l'aretino viene temuto per il suo spirito libero, per il sua carattere non facile (e se fossero pregi e non difetti?).
Ha elogiato Pierluigi Collina: i due si sono abbracciati a fine assemblea, dopo che il designatore aveva fatto una breve ma interessante lezione di regolamento-soprattutto sui falli di mano- ai giornalisti in attesa. Resterà allora Collina? Speriamo di sì: di sicuro Nicchi stima molto Stefano Braschi e potrebbe farlo crescere come designatore, magari cominciando dalla serie C (ora Lega Pro). Ma Collina resta un patrimonio che Coni, Figc e anche Lega difenderanno: giusto quindi che completi il ciclo, almeno tre anni di lavoro. Anche se certe sue scelte fanno sempre discutere: come quella di Morganti per Genoa-Inter dopo che l'arbitro ascolano aveva clamorosamente sbagliato Mantova-Bari in serie B. Ma almeno Collina ha il coraggio nelle sue azioni: e questo lo rende simile a Nicchi.
L'ex arbitro aretino, quasi 100 partite in A, rassicura Moruinho ("Nessun grande scandalo in arrivo, sono solo chiacchiere...") e apre le porte della tv. Come aveva fatto lui appena smesso di arbitrare: andava in televisione, insieme con Rosario Lo Bello, come "garante" degli arbitri e commentava gli episodi della domenica. Con coraggio. Con trasparenza. Ammettendo pure gli errori, e non sempre la cosa fece piacere a tutti. Ora i tempi sono cambiati e Nicchi ci riprova: chiaro che manderà in tv solo alcuni arbitri, quelli più portati al dialogo. Ci andrà anche lui, o delegherà Alfredino Trentalange, nuovo presidente del settore tecnico. Persone di buon senso. Che sanno quello che dicono e possono difendere una categoria bersaglio, troppo sovente, di insulti e sospetti. La svolta è iniziata oggi.