Nuovo stadio Juve, tra calcio e shopping

05/03/2009 alle 11:28.

CORSPORT - Un impianto avveniristico. Un “su­perluogo” pensato per gli eventi sportivi, ma anche per lo svago e lo shopping, da vivere set­te giorni su sette e non solo quando c’è la parti­ta. Uno stadio all’inglese, verrebbe da dire, se Jean-Claude Blanc non invitasse a definirlo, ri­marcandone l’unicità, “alla torinese”. L’idea, già illustrata, prende adesso forma attraverso l’accordo tra la Juventus e Conad: la grande ca­tena di distribuzione - 2.824 punti vendita in Ita­lia - ha acquisito infatti gli spazi commerciali - 34.000 metri qua­drati di superficie - inglobati nella struttura, dove realizzerà uno shopping center. L’investimento è di 90 milioni di euro (20 milioni al­la Juve per i diritti sull’area, 60 per la struttura, 10 di oneri urba­nistici). Il centro darà lavoro a 800 persone, avrà un flusso stimato di 10.000 visitatori al giorno, svilup­perà - a regime - un giro d’affari di 150 milioni all’anno. Ieri la pre­sentazione, nel settembre 2011 il taglio del nastro...

«Sarà una casa per i tifosi bianconeri - dice Blanc - Non esistono altri impianti dedicati al calcio che abbiano un tale rapporto di continui­tà con lo spazio commerciale destinato al tem­po libero e alle famiglie. Conad è un interlocu­tore dinamico e affidabile che condivide il no­stro innovativo progetto. Lo stadio avrà 40.000 posti, dimensione umana: vogliamo che la squadra “senta” gli spettatori e che gli spetta­tori sentano Buffon dare istruzioni alla difesa. Ci saranno nove metri tra la prima fila e il cam­po. E il settore per le famiglie. E persino un’area ludica dove lasciare i bambini più piccoli. Vo­gliamo accogliere tutti i nostri tifosi...».

Il cantiere, nel vecchio Delle Alpi, è aperto. A fine mese saranno completate le demolizioni: le ultime più spettacolari perché riguarderanno la tensostruttura. A fine aprile, poi, comincerà la costruzione dello stadio e a settembre inizieranno i lavori del centro commerciale. Uno stadio innovativo, che in re­altà vuol essere il “vecchio” sta­dio: quello romantico, in cui si andava con gli amici e la fami­glia.