GASPORT - Un altro calciatore ammalato di Sla. Si chiama Stefano Turchi, ha quarantanni, e la notizia lha data ieri il Corriere Adriatico. Turchi è un ex attaccante esterno dellAncona - 27 presenze in serie B tra il 1990 e il 1994 - e nelle Marche conserva molti amici. La sclerosi laterale amiotrofica, altresì nota come morbo di Gehrig, è un male inesorabile, spegne i muscoli e lascia viva la mente. Stefano Borgonovo, 44enne, già centravanti di Milan e Fiorentina, è oggi lammalato più noto, ma Turchi e gli altri ex meno famosi meritano uguale attenzione. Turchi, quando e come ha scoperto la malattia?
Turchi, quando e come ha scoperto la malattia?
"Nel 2005. Le gambe rispondevano ai comandi con lentezza. Cominciai la trafila degli esami, la diagnosi arrivò un anno e mezzo più tardi. Nella sfortuna sono stato fortunato perché mi ha colpito una forma di Sla poco aggressiva. Continuo a parlare e a camminare. La mattina lavoro in una fabbrica di bottoni, ho un contratto part time".
Dove vive?
"Sono toscano, di Pistoia, ma abito a Grumello del Monte, in provincia di Bergamo. Ho sposato una ragazza di qua, abbiamo una figlia di sette anni. Sono in cura agli Ospedali Riuniti di Bergamo. Allenavo i ragazzi del Sarnico, ho dovuto smettere".
Lhanno mai dopata?
"Mai. Assolutamente. Mi sono rotto più volte le ginocchia, ho preso tanti antinfiammatori, come tutti i giocatori, ma non do la colpa al calcio. Lo so, le statistiche sono inquietanti, però ho conosciuto molte persone malate di Sla che non hanno mai tirato calci a un pallone".
Però il problema esiste, troppi calciatori colpiti dal morbo. Come lei, cè anche M.S., centrocampista di B e di C1 degli anni 80 e 90. M.S. chiede privacy.
"A me risultano sei-sette casi "coperti", di miei ex colleghi che non vogliono dichiararsi. Io lho fatto perché spero di rendermi utile nella lotta alla malattia e di ricevere qualche aiuto. La Sla è dispendiosa".
Va allo stadio?
"A San Siro, sono milanista. Ho visto partite di campionato e di Coppa".
Che futuro si immagina?
"Vivo alla giornata, minuto per minuto. Se penso al futuro, mi angoscio"




