Roberto Quattrini (Lis Lottomatica): "Chi barava non ha più il servizio di biglietteria"

19/02/2009 alle 11:30.

IL ROMANISTA - Non può essere un caso che il quartier generale di Lottomatica Italia Servizi affacci su piazza Vittorio Bottego. Si legge sulla targa: Bottego, esploratore. La sobria austerità dell'edificio trasmette solo in parte il senso di riservatezza che si respira qui. Questa costola della casa madre Lottomatica è un autentico bunker. Telecamere ovunque, il pass bene in vista, un addetto stampa per mastino e dirigenti abbottonatissimi. Le foto? Non se ne parla. Anzi, sì. Ma lo stretto indispensabile. Niente tour dell'azienda dove vengono concepiti i biglietti della Roma, e presto la tessera del tifoso. Pazienza. In compenso, sono tutti gentili: dall'addetto alla sicurezza (che scherza: «Di che società è? Del Romanista ? Per me, potrebbe pure entrare senza pass») al numero due di Lis, Roberto Quattrini. Che di romanista ha la fede e una maglia autografata di Francesco Totti. Per descrivere la sua carica in Lis, a momenti serve una pagina di giornale: Divisione Servizi Responsabile Commercial, Ticketing, Regulated Payment Services and Processing. Chiaro, no? Sintetizzato, Quattrini è il punto di riferimento dei servizi commerciali di un colosso quotato a Piazza Affari e che gestisce le biglietterie, il ticketing appunto, del 65% della serie A. Sottolinea Quattrini, non senza un pizzico di orgoglio: «È una delle cinque classi di servizio del business Lottomatica ed è l'unico certificato ISO, in Italia. Perché qua ci teniamo alla qualità. Abbiamo una rete di

I romanisti che hanno atteso ore e ore per acquistare un tagliando di -Roma, per poi tornare a casa a mani vuote, non sono della stessa opinione.

"È un problema di tutti gli eventi dove la domanda supera l'offerta. Accade lo stesso per un concerto di Madonna o di Bruce Springsteen".

Ammetterà, Quattrini, che i tifosi non fossero informati sul quantitativo di biglietti in vendita libera.

"Non spetta a noi divulgare informazioni. Premesso che tutto è migliorabile, comunque, non è vero che la gente non sapesse nulla. Se mi metto in coda, e ho il numero 84, sono perfettamente consapevole che non riuscirò a comprare un ticket".

Ne avete discusso con la Roma?

"Con la Roma ci confrontiamo due o tre volte al giorno".

Per Lis, dunque, quella prevendita è stato un successo?

"Completo. Specie per la velocità con cui è stato erogato il servizio. Siamo contenti anche che sia stato registrato un sold out ".

Non ci sono state irregolarità?

"Solo in un caso abbiamo riscontrato una divergenza di dati".

Provvedimenti?

"Abbiamo tolto alla ricevitoria il servizio di biglietteria. Barare è impossibile. I report sono visibili a Lis, alla Roma e alle autorità di pubblica sicurezza, qualora li richiedano".

Però, non si può contestare l'esistenza del bagarinaggio.

"L'attuale normativa funziona solo laddove ogni attore faccia la sua parte. Il punto vendita è tenuto a controllare i documenti dell'acquirente".

Un anno fa, "Il Romanista" entrò all'Olimpico con dei biglietti intestati a Carlo Pisacane e Guglielmo Tell.

"Ricordo. Quella ricevitoria si è vista sospendere il ticketing per un anno. Allo stesso modo ci siamo comportati con quella che consentì alle "Iene" di comprare un tagliando a nome Benjamin Franklin. Noi stessi ci occupiamo di supervisionare l'attività dei punti vendita, ma non è la nostra occupazione principale, come immagina".

I titolari delle ricevitorie sostengono che la loro fetta di guadagno sia risibile.

"Il servizio di ticketing non è obbligatorio. Ci viene richiesto. Ci sono norme chiare. Se lo vogliono, è perché ne vedono gli aspetti positivi di cui beneficiano".

C'è chi auspica la riapertura dei botteghini dell'Olimpico.

"Da parte nostra non c'è alcun ostacolo. Credo che però ci sia una distanza minima da osservare e che i botteghini dell'Olimpico non la rispettino".

Torniamo per un attimo ad -Roma. I biglietti potevano essere prenotati anche al call center. Parecchie persone non sono riuscite a prendere la linea.

"Le rispondo con un dato: in tremila hanno chiamato nelle due ore che hanno preceduto l'inizio della prevendita".

Conferma l'esistenza di una fetta riservata ai residenti fuori dalla Regione?

"Normalmente, la nostra rete consta di cinque classi di punti: ricevitorie, call center, web, punti plus (che vende tutta l'offerta Lis, ndr) e punti speciali (un solo servizio, ndr) . Beh, ogni canale è in concorrenza con gli altri. Nel caso di -Roma, a Trigoria hanno deciso di riservare una quota minima ai tifosi che non abitano nel Lazio".


Perché quest'anno, code a parte, è filato tutto liscio mentre in passato il sistema andava in tilt?

"Dal Decreto Pisanu in poi abbiamo dovuto recepire una serie di indicazioni dal Viminale. Per il nostro database sono aumentati controlli e analisi da compiere. Il sistema centrale veniva stressato e andava in crash, ma il blocco durava pochi minuti. Lo abbiamo potenziato".

Siete pronti con la tessera del tifoso?

"Abbiamo gli elementi richiesti dal Viminale. Con uno dei nostri clienti primari (le società di calcio, ndr) partiremo a breve. Non solo. Posso dirle che tutti sono interessati e che una buona percentuale di club ha già deciso. In una prima fase ci occuperemo della raccolta dati, del consenso e delle foto che dovranno comparire sulla carta. Una volta che avremo queste informazioni, e che il cliente sarà d'accordo, daremo il via alla distribuzione".

Diremo addio al biglietto?

"In futuro, questa potrebbe essere una possibilità. In ogni caso, ci saranno tanti benefici".

Ad esempio?

"Sarà un titolo di pagamento. Immagini una carta ricaricabile con uno spettro di utilizzo ampissimo, che consentirà un controllo in linea da parte delle autorità di pubblica sicurezza".

Non c'è il rischio che si violi la privacy? Ogni ricevitoria verrà a sapere se sono daspato o se sono stato condannato per reati connessi a manifestazioni sportive.

"No, perché il sistema impedisce l'acquisto, ma non spiega il motivo. Accade già adesso. Se il lunedì compro un tagliando, il martedì ricevo un daspo e la domenica vado allo stadio, il tornello non si apre".

Già, i tornelli. È vero che solo quelli dell'Olimpico sono a posto per la tessera del tifoso?

"Attualmente sì. Ma tanti altri impianti italiani sono in via di adeguamento".

La Card sarà la prova generale della carta?

"La finale di Roma sarà un evento di importanza assoluta. Sarà una vetrina mondiale e forniremo un servizio adeguato alla sua importanza".