Del Piero-Totti, duello tra ripescabili

12/02/2009 alle 12:09.

LA STAMPA - Inseguendosi come duellanti da ormai una decade, Alessandro Del Piero e Francesco Totti finiranno per giocarsi un posto pure ai Mondiali 2010, anche se ora, dell’Italia che va sul prato, non sono neppure un pezzetto. La sfida si ripropone perché il capitano della Juve all’azzurro non ha mai voluto rinunciare, mentre quello della Roma ha ricominciato a farci un pensierino, accorgendosi che Marcello Lippi non gli ha sprangato il portone del ritorno. «Totti? Prima di privarmi del carisma e dell’esperienza di certi fuoriclasse - aveva spiegato il ct - ci penserò bene». Parole ovviamente spendibili anche per Del Piero, che però già sarebbe convocabile, mentre il collega romanista s’era levato da solo dopo Berlino.

L’impressione è che i due abbiano chance praticamente uguali, anche se in questo campionato ha giocato a mezzo servizio: appena 900 minuti in campo, contro i 1515 di Del Piero. Seppure quasi con gli stessi spari: 7-6 nei gol per lo juventino. Conterà, allora, cosa combineranno i due da qui in avanti, nel prossimo anno e mezzo che ci separa dal mondiale Sudafricano. E, certo, tenendo conto di quello che saprà fare il resto della concorrenza. Una stagione fa, per esempio, il capitano bianconero convinse Roberto Donadoni, che pure l’aveva a lungo tenuto fuori, segnando 21 reti e prendendosi il titolo di miglior bomber della serie A.

Impossibile non chiamarlo. L’altro numero dieci, invece, s’era volatilizzato da un pezzo, salutando dopo il Mondiale e imbastendo una trattativa diventata presto snervante sotto il governo di Donadoni. Ora potrebbe di nuovo aprire il guardaroba azzurro, diventando un avversario in più per Alex. S’intersecarono, i sentieri dei due, il 10 ottobre 1998 a Udine, Italia-Svizzera 2-0: entrò al 70’, guarda un po’, per lo juventino, che aveva già stampato una doppietta. Da lì in poi sarà un dualismo che, a fasi alterne, si trascinerà nel decennio, fin dagli Europei 2000.

Del Piero, tanto per cambiare, dovrà nuovamente convincere tutti, seppure Lippi abbia spesso ripetuto che «tanto Del Piero lo conosce bene e sa altrettanto bene ciò che può dare». Discorso che potrebbe però valere per qualsiasi altro vincitore di Germania: sta di fatto invece che nel ruolo il ct sta testando altri piedi, su tutti quelli di Giuseppe Rossi. Al capitano bianconero non resta così che riprendere a segnare come gli capitava l’anno scorso, o come ha fatto nei primi mesi dell’anno, tra campionato e . Con una complicazione in più: la concorrenza feroce che s’annuncia dentro la , ora che Trezeguet è di nuovo aggiustato alle ginocchia e Iaquinta pare aver riparato tutti i suoi acciacchi. Al di là dei valori, capitava infatti che Ranieri spesso si trovasse disponibili solo Alex e Amauri, e la coppia era fatta. Ora, come ha ricordato Trezeguet la scorsa settimana, dovrà fare delle scelte. E nessuno mollerà un minuto: «Come attaccante non mi sento inferiore a nessuno - diceva a Londra Vincenzo Iaquinta - ma siamo in quattro e in una squadra come la ci vogliono». Per riprendersi l’Italia, però, Del Piero dovrà fare lo stesso con la .