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CORSPORT - Ecco l'intervista integrale, oggi uscita sul quotidiano romano. Vucinic, campionato passato: Milan-Roma 0-1 e quelluno è una sua capocciata vincente; Roma-Milan 2-1 e quel due è un suo destro da gioco, partita, incontro. Dicono che non ci sia due senza tre... «E vero, il Milan mi porta bene. Quei gol sono due ricordi tra i migliori della mia carriera, tra laltro sia quello a San Siro che quello allOlimpico sono stante anche due belle reti, ma sono pronto a firmare per non segnare domenica prossima a patto che la Roma alla fine della partita si ritrovi con tre punti in più in classifica».
«E vero, il Milan mi porta bene. Quei gol sono due ricordi tra i migliori della mia carriera, tra laltro sia quello a San Siro che quello allOlimpico sono stante anche due belle reti, ma sono pronto a firmare per non segnare domenica prossima a patto che la Roma alla fine della partita si ritrovi con tre punti in più in classifica».
Possibile?
«Possibile, anche se sarà durissima. Basta il nome Milan a far capire le difficoltà che dovremo superare. E una delle squadre più importanti e forti del mondo».
Non cè il rischio che troppe stelle non facciano una squadra?
«Nessun rischio. Tra i rossoneri ci sono tanti campioni, Kakà, Maldini, Ronaldinho, Seedorf ».
E Beckham?
«E Beckham. Al di là di qualsiasi altra considerazione, è un campione. Ha vinto in ogni squadra in cui ha giocato. Se giocherà, sarà un pericolo in più».
E una sfida senza appello sia per Roma che per Milan? Ovvero chi perde rischia fortemente di dover dire addio a obiettivi ambiziosi?
«Non credo sia lultimo appello. Non va dimenticato che dopo ci saranno ancora più di venti partite. Anche se i tre punti che saranno in palio, sono molto importanti per entrambe le squadre».
Roma senza Totti, Milan senza Gattuso. Chi ci rimette di più?
«Sono due giocatori fondamentali. Anche se Totti è Totti. Lei, per esempio, conosce qual che giocatore che non vorrebbe giocare con il nostro capitano?».
E appena iniziato un nuovo anno, lobiettivo della Roma è il quarto posto e nulla più?
«Penso di sì. E per un semplice motivo».
Quale?
«Che i primi tre posti sono stati già ipotecati, Inter, Juventus, Milan».
LInter è al primo posto perché è la favorita?
«Sì. Anche se lo scudetto non lo ha ancora vinto».
Ammesso e non concesso che abbia ragione, la Roma su chi dovrà fare la corsa per il quarto posto?
«La Roma deve fare la corsa solo su se stessa. Se giochiamo come possiamo e dobbiamo, possiamo farcela».
Ci può stare, ma quali saranno le squadre più difficili da raggiungere e superare?
«Fiorentina e Napoli».
A proposito di Fiorentina: in maglia viola cè il suo connazionale Jovetic. Che però gioca poco.
«Sta pagando il più grande difetto del calcio italiano».
E quale sarebbe?
«La mancanza di fiducia nei confronti dei giovani».
Eppure lei a Lecce è arrivato giovanissimo...
«E una piazza diversa, più piccola, ma state
tranquilli che pure a Lecce, se perdi tre partite di seguito, la storia si fa dura».
Abbiamo parlato degli obiettivi della Roma per questo nuovo anno. Ma quelli di Vucinic?
«Punto a segnare almeno venti-ventidue gol, comprese le coppe. Sono già arrivato a quota dieci in questa stagione, voglio almeno raddoppiare».
Vucinic è specializzato a fare gol contro grandi avversari. Qual è stato quello più importante che ha segnato?
«Quello al Chelsea, allOlimpico. Lì ha cominciato a ripartire la Roma».
Nel suo 2009 cè anche un nuovo contratto con la Roma?
«Io sono un giocatore della Roma».
Non ci sono dubbi, sulla carta fino 2011. Ma Real, Chelsea, Inter, hanno messo gli occhi su di lei.
«Il mio futuro è nelle mani della Roma. Io sono legato a questa maglia e a questa città, ci vivo benissimo, per un eventuale nuovo contratto dovete parlare solo con il mio procuratore, Alessandro Lucci».
Ok, passiamo ad altro. Recentemente ha detto di ispirarsi a Ibrahimovic.
«Confermo. E un fenomeno. Ha tutto: piedi, testa, fisico, personalità. E lui luomo in più dellInter. E noi alla Roma lo sappiamo bene, lanno scorso, ultima giornata, a Parma finché lui è stato seduto in panchina, i campioni dItalia eravamo noi. Poi...».
Poi?
«Passiamo ad altro».
Si può dire che sogna di diventare lIbrahimovic della Roma?
«Certo che si può dire».
Cè una cosa che invidia allo svedese dellInter?
«Il fisico. Ha una forza incredibile, oltre che una qualità eccezionale nei piedi».
In questo nuovo anno che Roma rivedremo?
«Io credo quella della seconda parte. I problemi ce li siamo messi alle spalle, ma certo sarà necessario ricordare sempre quellinizio con tante sconfitte, per continuare a risalire in classifica».
E come si spiega la sua alternanza di rendimento?
«La spiego con il semplice fatto che non sempre si può giocare bene».
Si dice che lei soffra un po lambiente romano e romanista.
«Non credo proprio».
Si dice anche soffrirebbe la nuova rivalità con Menez.
«Si dice male. Io non soffro nessuna rivalità con lui. E un ragazzo giovane di grandissime qualità. Il fatto che sia arrivato alla Roma, può farmi soltanto piacere».
Comè il suo rapporto con Spalletti?
«Ottimo».
Se dovesse dirgli grazie, cosa direbbe?
«Lo ringrazierei per averm i fatto capire come ci si deve comportare quando si è in una grande squadra».
Da Zeman a Spalletti passando per Delio Rossi. Lei in Italia è stato allenato da allenatori piuttosto offensivi.
«Attenzione, non confondiamo. Uno offensivo come Zeman non esiste nel mondo».
Ora la parola magica: Champions. Obiettivo finale a Roma...
«Noi la sogniamo».
Primo ostacolo al sogno, Arsenal.
«Grande squadra. Con tanti giovani di straordinaria qualità. Credo che saranno due sfide spettacolari perché sia noi che loro puntiamo sul gioco».
La Juve ha pescato il Chelsea, lInter il Manchester. E una bella sfida tra calcio italiano e inglese.
«Bellissima. Non sarà facile neppure per loro».
Roma esclusa, se dovesse indicare una favorita per la Champions?
«Se dovessi fare soltanto un nome, per come sta giocando adesso direi il Barcellona».