CORSPORT - Limmagine sorridente di Francesco Totti campeggiava in una edicola di Shiraz, una bellissima città dellIran, sulla prima pagina di un mensile sportivo. Incuriositi, un gruppo di turisti ( e tifosi giallorossi) italiani ha chiesto alla loro guida se poteva tradurre le righe di commento a fianco della foto. «Totti, il più forte calciatore italiano, si è infortunato ad una gamba e dovrà restare fermo per un mese » , questa la traduzione. Poi la guida ha spiegato che in Iran il calcio europeo ha molto seguito, quello italiano in particolare perché « è il più tecnico di tutti » .
CORSPORT - Limmagine sorridente di Francesco Totti campeggiava in una edicola di Shiraz, una bellissima città dellIran, sulla prima pagina di un mensile sportivo. Incuriositi, un gruppo di turisti ( e tifosi giallorossi) italiani ha chiesto alla loro guida se poteva tradurre le righe di commento a fianco della foto. «Totti, il più forte calciatore italiano, si è infortunato ad una gamba e dovrà restare fermo per un mese » , questa la traduzione. Poi la guida ha spiegato che in Iran il calcio europeo ha molto seguito, quello italiano in particolare perché « è il più tecnico di tutti » .
Sfogliando la rivista da destra a sinistra - è un mensile e si chiama Sole - allinterno ci sono le foto di Ibrahimovic, Del Piero, Buffon (con Alina), Beckham, Kakà, Milito. Poi di nuovo Totti con in braccio il figlioletto Christian. Sfogliando ancora il magazine ecco poi laltra sezione, quella con gli altri campionati europei: Lionel Messi, Cristiano Ronaldo con il Pallone dOro, Lampard, David Villa.
Da tempo ormai campioni dello sport, per la loro visibilità assoluta sono veri ambasciatori dei loro Paesi in tutto il mondo. Uno dei primi fu Paolo Rossi, leroe azzurro in Spagna. In Cina gli italiani venivano accolti con le parole «Paolo Rossi Italia» e un sorriso di compiacimento. Francesco Totti, che è ambasciatore dellUnicef, è adesso il nostro campione più riconosciuto e ammirato.
Emblematico lepisodio che capitò a Giuliana Sgrena, la giornalista del Manifesto sequestrata a Bagdad alcuni anni fa. Nella mobilitazione per la sua liberazione anche il calcio italiano si schierò e in una giornata di campionato tutte le squadre entrarono in campo con una maglietta con la scritta Giuliana libera. Quelle immagini furono viste anche dai carcerieri di Giuliana, laggiù a Bagdad, e uno di loro, rompendo lordine del silenzio verso la prigioniera, si rivolse ammirato verso la Sgrena dicendole che non sapeva che lei conoscesse Totti, un campione che lui adorava. In realtà Giuliana non conosceva direttamente Totti. Ma quel gesto del capitano giallorosso ( e degli altri calciatori) le giovò perché notò un atteggiamento diverso nei suoi confronti da parte dei carcerieri.