IL ROMANISTA (BOVAIO) - E' strano il destino delle persone, che a dirla col poeta vanno dalla polvere agli altari o viceversa in un batter d'occhi. Chiedetelo a Vucinic, che ieri è asceso alla gloria dopo mezzora di fischi. Merito di un gol arrivato quando le lancette dell'orologio stavano già scoccando il novantesimo di una partita rocambolesca. Un piattone in mischia passato tra le gambe dei difensori che ha finito la sua corsa nella porta sotto la Sud. E poi dai con lo strip: via la maglia, via i pantaloncini, via da quella tristezza che gli aveva stretto il cuore provocata da una contestazione velata del suo stadio, che non la smetterà mai di fare come al colosseo. Se vinci sei