Il possesso palla nella metamorfosi giallorossa

12/12/2008 alle 14:50.

LEGGO - La riscossa della Roma è stata segnata da tappe fondamentali quali il ritorno del vero Totti, il decollo di Brighi, la crescita di Baptista e l’esplosione di Jeremy Menez. Il tutto condito da spirito di squadra, recupero di energie e motivazione, grinta e carattere, fiducia in sé e risultati.


Il processo di metamorfosi deciso da Spalletti con l’addio al ed il varo del 4-3-2-1 si può dire ormai definitivamente perfezionato dal decollo di Menez che ha stupito e conquistato tutti. Jeremy ha finalmente unito al formidabile tocco di palla la concretezza di gol e assist ed ha così coperto il buco delle troppe assenze di Pizarro. Senza il cileno, soprattutto in Europa, è inutile e dannoso il possesso palla.


I numeri aiutano a capire com’è cambiata la partita tipo dei giallorossi: secondo le statistiche Uefa, la Roma nelle sei partite del girone di ha mediamente tenuto il pallone tra i piedi solo per il 46% del tempo; in campionato, invece, la media nelle 14 gare giocate è del 53,07% (fonte Lega Calcio).


Per chiarire, ecco l’istantanea delle ultime due partite con squadre e necessità decisamente diverse: contro il Chievo la Roma ha vinto 1-0 tenendo palla per il 62%; martedì ha superaro 2-0 il Bordeaux controllando il pallone solo per 21’42’’, ovvero il 39% del tempo effettivo di gioco.

La Roma, anche grazie a Menez, ora può scegliere se essere formica o cicala e, per sopravvivere a lungo, soprattutto in Europa, lo spirito di adattamento è indispensabile.

La metamorfosi della Roma spiegata attraverso il possesso palla:





Roma-Cluj 1-2 (possesso: 55% a 45%)

Bordeaux-Roma 1-3 (55% a 45%)

Chelsea-Roma 1-0 (58% a 42%)

Roma-Chelsea 3-1 (43% a 57%)

Cluj-Roma 1-3 (47% a 53%)

Roma-Bordeaux 2-0 (39% a 61%)



CAMPIONATO (dal Derby in poi)

Roma-Lazio 1-0 (49% a 51%)

Lecce- Roma 0-3 (46% a 54%)

Roma- 1-0 (52% a 48%)


Chiedo- Roma 0-1 (38% a 62%)