E se Ronaldo attaccasse le scarpette al chiodo?

25/11/2008 alle 18:56.

EUROSPORT (TABACCO) - E' appena tornato in campo nella partita di beneficenza organizzata dall'Onu contro la povertà, ma Ronaldo non sa ancora cosa gli riserverà il futuro. A Fes, in Marocco, nella sfida amichevole fra gli Amici di Ronaldo e gli Amici di Zidane, il Fenomeno ha giocato solo 22', a ritmo blando e senza forzare troppo. Il recupero (peraltro non ancora finito) è stato difficile, e un leggero infortunio muscolare ha costretto Ronaldo a limitare la sua presenza in campo: "Mi sento molto stanco, ma non per la partita di Fes. Ho giocato appena ventidue minuti perché nei giorni scorsi avevo avuto un problema muscolare. Sono stanco perché il lavoro per recuperare è stato duro e le gambe sono pesanti".

Il calcio per lui è tutto (Senza non potrei stare), ma adesso come adesso Ronaldo è a un bivio, della sua vita in generale più che a quella di sportivo. Deve capire se ha ancora voglia di impegnarsi per tornare quello di una volta (e non è detto che questo basti), oppure il fardello del sacrificio, sempre più pesante, è diventato in questo momento insostenibile. E' già ambasciatore dell'Onu: "Questo ruolo è per me una cosa molto seria. Mi considero un uomo fortunato e ricambiare in qualche modo il destino che mi ha dato tanto, mi sembra davvero il minimo". Non si dà limiti di tempo, farà tutto il possibile per tornare in campo ad alti livelli, e solo allora prenderà una decisione che, adesso come adesso, pare ancora lontana dall'essere presa: "Non so se continuare a giocare, o ritirarmi. Non ho ancora preso una decisione. Vorrei completare il lavoro di recupero, ma poi si sa come vanno queste cose. Potrei decidere domani o fra un mese. Non lo so veramente".

Il sorriso sul volto di Ronaldo non manca mai, ma è un sorriso triste, di un uomo la cui vita è sempre stata il calcio, e che ora, d'un tratto, rischia invece di dovervi rinunciare per sempre. Cosa sia più giusto per lui non è dato saperlo, in fondo non avrebbe nemmeno più nulla da dimostrare. Perché, a prescindere da tifo e simpatie differenti, le qualità di Ronaldo non saranno mai motivo discussione.

Andrea Tabacco / Eurosport