Allo stadio con il "badge": nasce l'anagrafe del tifoso

25/11/2008 alle 18:56.

IL SOLE 24ORE (BELLINAZZO) - Il Viminale potrebbe mettere in fuorigioco tutta la Serie A (o quasi). Le squadre che militano nei campionati di calcio (e non solo) rischiano infatti di incappare sempre più spesso nelle limitazioni alle trasferte dei propri supporter e nelle restrizioni alla vendita dei biglietti sancite dal Comitato analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive (Casms) e dall'Osservatorio come deterrenti anti-violenza.

Con una prassi davvero "insolita", ministero dell'Interno e Casms hanno comunicato martedì sera che il 31 dicembre 2008 si concluderà la «fase sperimentale del programma tessera del tifoso» e che dal 2009 le gare saranno valutate «solo in relazione ai rischi ed alla circostanza che la società abbia adottato e efficacemente attuato modelli di organizzazione e di gestione del club, quale appunto la tessera del tifoso, idonei a prevenire comportamenti violenti».

La tessera del tifoso è stata presentata ufficialmente a Milano il 30 ottobre alla vigilia di Milan-, con una conferenza stampa congiunta del titolare del Viminale Roberto Maroni, del Capo della Polizia Antonio Manganelli e dell'ad della società rossonera Adriano Galliani. Maroni, in particolare, aveva annunciato l'intenzione di rendere obbligatoria, a partire dalla stagione 2009-2010, l'adozione da parte di tutti i team della card personalizzata. La replica del presidente della Lega calcio Antonio Matarrese non era stata entusiasta, («perchè non si può obbligare nessuno a fare la tessera»), ma aveva lasciato qualche spiraglio sulla possibilità che le società potessero mettere in piedi il nuovo sistema di accreditamento dei tifosi dal prossimo torneo, «a patto di tornare alla normalità». Matarrese in effetti ha lanciato l'allarme sull'eccessiva severità del Casms e sui danni economici causati ai club dall'eccessivo numero di ostacoli all'accesso agli stadi (si veda la scheda). Ostacoli giustificati dalla condivisibile esigenza di combattere la violenza ultras, «ma che hanno ormai trasformato l'emergenza in ordinaria amministrazione». Ora però il comunicato del Casms stabilisce che nelle decisioni sulla pericolosità dei match e quindi sulle limitazioni alla vendita di tagliandi si terrà conto in misura determinante del fatto che il singolo club abbia implementato «modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire comportamenti violenti» (con un linguaggio giuridico che riecheggia la responsabilità amministrativa delle società introdotta dal decreto «231»), come la tessera del tifoso. Uno strumento di cui si sono dotate, finora, solo Milan e Inter. Per cui solo gli interisti e i milanisti in possesso della tessera del buon tifoso saranno esenti dal giro di vite. Mentre per tutte le altre squadre resterà sempre possibile bloccare le trasferte, sbarrare curve e settori ospiti o centellinare la vendita dei biglietti negli incontri più "caldi". Anche perchè, pur volendo, non sarà facile per nessuno varare in poche settimane la tessera. Questa dovrebbe essere rilasciata dopo accurati controlli della
che accertino, per esempio, che il supporter non abbia subito un Daspo (divieto di accedere alle manifestazioni sportive) o condanne per reati da stadio negli ultimi cinque anni. Verifiche che richiederebbero sistemi informativi integrati e controlli sulla buona condotta dei tifosi "certificati", di cui in pochi possono avvalersi.

Le gare già «vietate» ai tifosi

Nelle prime tredici giornate dell'attuale campionato di Serie A sono 35 le gare interessate dalle restrizioni decretate dal Casms e Osservatorio del Viminale. Per Inter- del prossimo 30 novembre per esempio sono stati disposti l'eliminazione del "settore ospiti", l'ingresso ai soli abbonati e la possibilità di acquisto fino a due tagliandi per questi e per i possessori della "tessera del tifoso"

I divieti nello scorso torneo

Nella stagione 2007-2008 sono stati adottati provvedimenti di restrizione su 120 match di Serie A. In circa 80 casi si è trattato di limitazioni alla vendita dei biglietti, negli altri casi del divieto di trasferta.