Colpo di fulmine. “Di uno così, il rischio è innamorarsi in un attimo”, raccontano alla Masia, fabbrica di talenti made in Catalogna. Dove è cresciuto José Machin, segnatevi questo nome. Perché potrebbe essere un futuro protagonista del mercato. Per tutti è semplicemente Pepin, soprannome e diminutivo di José che si porta dietro sin da piccolino. Nel frattempo però questo ragazzo è diventato grande: classe 1996, fisicamente pare un armadio che si muove con un’eleganza fuori dal comune. Di origini guineane ma con passaporto comunitario spagnolo, Machin al Barça si è fatto le ossa. Ha imparato le basi del calcio. Poi, come tanti, è stato costretto a cambiare aria per trovare spazio e dimostrare il suo valore. L’affare lo ha fatto il Malaga che non ha perso tempo quando si è trattato di prendere questo centrocampista box to box. Per caratteristiche ricorda Yaya Touré: imponenza fisica, prestanza atletica, piedi ottimi. Niente male per un ’96 di cui si sono già accorte molte squadre, in prima fila l’Atlético Madrid per la sua squadra B. E anche il Real lo sta seguendo da vicino per il Castilla.
In Italia, gli occhi su di lui li ha messi la Roma. Dove c’è un talento, spunta Walter Sabatini. Piacevole abitudine del ds giallorosso innamorato della gioventù di prospettiva. I primi colloqui con l’entourage di José Machin risalgono all’estate scorsa, il Malaga poi ha bloccato tutto. Adesso, la situazione contrattuale è più favorevole e la Roma lo sta valutando. Le telefonate continuano, non saranno le uniche vista la concorrenza attorno a questo diamante grezzo. Oro nero che in Italia poteva arrivare già due anni fa. Storia del 2012, un provino con il Milan con Pepin sbarcato a Milano. Poi tornato in Spagna, niente da fare.
Il tempo passa e nel frattempo Machin cresce. Eccome, se cresce: non solo fisicamente, dove è impressionante anche solo a vedersi. Ma anche tecnicamente, perché giocando praticamente sempre ha imparato tanto. Possesso palla, inserimenti, spesso e volentieri in cavalcata verso la porta. Alla Yaya Touré, appunto, il modello di centrocampista più vicino a questo ragazzo giovane. Un 18enne che ha ancora tanto da imparare, corteggiato da mezza Spagna e idea anche per l’Italia. Il nostro Paese a Pepin piace. E chissà che presto non scatti davvero il colpo di fulmine.
(gianlucadimarzio.com)