Vendere prima di comprare. La Roma si avvicina al mercato di gennaio con un obiettivo preciso: sfoltire la rosa. Luis Enrique non si è mai nascosto sull'argomento: «Questa squadra è troppo ampia, io preferisco lavorare con meno giocatori, è molto meglio e più facile. Finora è stato così perchè abbiamo dovuto rispettare i contratti dei calciatori, ma adesso parlerò con la società per spiegare quello che penso e poi si faranno delle scelte». Il punto di vista del tecnico asturiano coincide con quello dei dirigenti.
L'attaccante campano ha confezionato in campionato appena 233' minuti (meno di Borini, infortunato da due mesi), pochi per pensare di continuare l'avventura nella Capitale. Per questo alla porta della Roma hanno bussato Tottenham, Marsiglia, e, soprattutto, Juventus. Torino sarebbe una destinazione più che gradita a Borriello, sempre che dopo il prestito, la 'Vecchia Signorà sia disposta a versare nelle casse giallorosse circa 10 milioni di euro per il riscatto. In uscita da Trigoria ci sono poi Cicinho e Cassetti, entrambi in scadenza a fine stagione, e pronti uno a tornare in Brasile, l'altro ad accordarsi con la Sampdoria. Se dovesse arrivare un'offerta, poi, Luis Enrique non si opporrebbe a un'eventuale partenza del cileno Pizarro (Palermo e Malaga ci pensano). Diverso il discorso per Simplicio, bravo a riconquistare la fiducia dell'asturiano, e Greco, a un passo dal rinnovo. Praticamente identica la situazione di De Rossi, sempre nel mirino del Manchester City, ma prossimo a prolungare un contratto ormai agli sgoccioli. In entrata, invece, considerando il grave infortunio di Burdisso, qualcosa dovrebbe muoversi nel reparto arretrato. Sul taccuino di Sabatini ci sarebbero i nomi degli argentini Garay (Benfica) e Otamendi (Porto), e del croato Corluka (Tottenham). Seguite poi le piste che portano all'esterno spagnolo Azpilicueta (Marsiglia) e al mediano del Corinthians, Paulinho.
(ansa)