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FORZAROMA.INFO - Claudio De Nicola, agente di Stefano Guberti, esterno giallorosso ora in prestito alla Sampdoria, ha fatto il punto sulla situazione del suo assistito pronosticando un futuro ancora tinto di giallorosso.
Stefano fatica ancora a trovare spazio con Del Neri. Le aspettative erano diverse?
No. Logicamente quando una squadra vince con un modulo specifico e determinati giocatori, difficilmente si possono cambiare i nomi che vanno in campo. Stefano è arrivato in punta di piedi, consapevole che non poteva partire titolare proprio per il rispetto verso i suoi compagni che stanno facendo bene. Deve aspettare con pazienza il suo turno che arriverà molto presto. Del Neri, finché vince, ha ragione.
Qual è lo stato danimo di Stefano? E deluso?
È tranquillissimo. Il mister gli parla tutti i giorni, deve solo aspettare il suo turno. A Siena poi lha fatto entrare, facendogli anche i complimenti per laverlo inserito in un ruolo non prettamente suo. Il suo stato danimo è dunque sereno, anche perché lui sa che deve ancora lavorare molto e continuare ad apprendere, soprattutto in vista dun suo ritorno alla Roma.
Conferma quindi lintenzione di Stefano di ritrovarsi a giugno alla Roma?
Sicuramente si. Altrimenti i termini del prestito sarebbero stati altri. Lui è partito consapevole di dover crescere per tornare da Ranieri a fine prestito. Il suo futuro è a Roma e nella Roma.
Proprio con Ranieri, come si è lasciato a gennaio e quali sono i rapporti con lui?
È presuntuoso e ridicolo dire che cè qualcosa contro Ranieri. Il mister ha fatto benissimo per la Roma e anche per lo stesso Guberti. Stefano ha imparato tantissimo da lui. Lo stesso Ranieri, in totale limpidezza, gli ha permesso di andare a fare esperienza lontano per crescere e aspettarlo con gioia alla fine del prestito: lo ritiene un elemento del gruppo.
Lesonero di Spalletti ha cambiato i piani di Stefano quandera alla Roma?
Sicuramente le aspettative a suo tempo erano diverse. Guberti ha dimostrato però di sapersi adattare. È un ragazzo intelligente poi, e sa, così giovane, di dover imparare da ogni allenatore che lo allenerà.