Asse Roma-Lecce: incroci giallorossi

10/06/2009 alle 17:19.

E’ una strada trafficata quella che porta da Roma a Lecce. Un percor­so che negli ultimi anni ha visto non po­chi affari calcistici concludersi sulla ba­se degli ottimi rapporti tra le due socie­tà e tra i due direttori sportivi Daniele Pradè e Guido Angelozzi. L’ultimo in ordine di tempo a svestire il giallorosso dei salentini per vestire il giallorosso della Capitale potrebbe esse­re Andrea Esposito. Il difensore centra­le sarebbe l’ennesima prova della stret­ta collaborazione tra le due società.

L’ultimo in ordine di tempo a svestire il giallorosso dei salentini per vestire il giallorosso della Capitale potrebbe esse­re Andrea Esposito. Il difensore centra­le sarebbe l’ennesima prova della stret­ta collaborazione tra le due società.

AFFARI – E’ l’estate del 2006 quella più intensa nei rapporti tra Roma e Lecce. Nella Capitale sono sbarcati infatti due giocatori importanti come Mirko Vuci­nic e Marco Cassetti. L’estate successi­va le due società hanno risolto alle buste la comproprietà del terzino che è diven­tato a tutti gli effetti un giocatore della Roma, mentre per acquistare l’intero cartellino del centravanti montenegrino Pradè e la Roma hanno dovuto attende­re la scorsa estate. Non solo però affari a senso unico. A trasferirsi a Lecce, per esempio, è stato il terzino portoghese Antunes. Un prestito con diritto di ri­scatto e contro riscatto cui bisognerà da­re un’ulteriore definizione proprio in questa finestra di mercato.

GENNAIO – Il fallimento giallorosso di Loria e la ribellione, poi rientrata, di Pa­nucci hanno costretto la Roma a guar­darsi intorno nell’ultima finestra del mercato invernale e lo sguardo è caduto ancora una volta sul Lecce. Questa vol­ta ad arrivare nella Capitale è stato il centrale difensivo Diamoutene, la cui parentesi romana sembra già al crepu­scolo con conseguente ritorno in Salen­to.

Allo stesso modo il Lecce potrebbe es­sere un buon banco di prova per testare le qualità del brasiliano Filipe e dei due giovani della Primavera, Crescenzi e D’Alessandro, che a Trigoria giudicano già pronti per andarsi a fare le ossa con i grandi.