
CORSPORT (BARILLA') - Sondaggi, contatti, bozze di trattative. Aspettando il rush finale del campionato, le società guardano al futuro. Si muovono tutte. E muovono gli osservatori. Accatastano relazioni, calcolano investimenti. E normale, ai primi tepori primaverili, pianificare già la campagna acquisti: sin dai tempi romantici dellhotel Gallia e del principe Raimondo Lanza di Trabia, stravagante presidente del Palermo che discuteva i contratti nella vasca da bagno, tempestività e discrezione hanno dettato strategie vincenti, consentendo di abbattere i costi e bruciare le concorrenti. Stavolta, tuttavia, giocare danticipo è più che mai importante.
Stavolta, tuttavia, giocare d’anticipo è più che mai importante.
Non tanto perché le qualità descritte possono rivelarsi antidoti a un mercato soft (ma i grandi colpi resisteranno alla crisi, assicurano gli esperti del nostro forum), quanto perché, con specifico riferimento ai club più ambiziosi, promettono di compensare il gap rispetto alla nobiltà del calcio europeo. Arrivare prima di inglesi e spagnoli sulle rotte dei giovani migliori da svezzare, degli svincolati da arruolare, dei campioni grezzi da rifinire e valorizzare, dei talenti perduti da rilanciare, significa poter annullare la soggezione economica e tecnica che ci è costata, quest’anno, l’addio alla Champions League.
Adriano Galliani non esagera, probabilmente, nel temere adesso anche il sorpasso dei tedeschi, nel rivendicare l’allarme e nell’indicare il baratro, nell’invocare leggi nuove e stadi di proprietà: speriamo esageri, però, quando conia, per provocare, la “ Money League”, spiegando come ormai le classifiche sportive coincidano con quelle dei fatturati. E la forza delle idee? E l’italica arte d’arrangiarsi? E l’ingegno e la fantasia che abbiamo nel Dna? Muovendosi con lungimiranza e individuando attentamente gli obiettivi, i nostri club potranno ottimizzare gli investimenti e rilanciare la sfida all’Europa, accantonando per un po’ rimpianti pur legittimi: meno magnati e più pressioni, stadi vetusti e tasse elevate non ci impediranno di mantenerci competitivi.
La Juventus che plana su Neven Subotic, 20 anni, gigante serbo del Borussia Dortmund, dimostra l’abilità di smarcarsi da cifre folli e nomi illustri, di diversificare gli investimenti: uno importante e ingente, per assegnare l’eredità di Pavel Nedved, e attorno alchimie destinate ad accordare prezzi e qualità, rovistando in particolare tra i migliori giovani d’Europa. Non è casuale, solo rimanendo in Bundesliga, che sondaggi siano stati anche effettuati per i due gioiellini dello Stoccarda: il centrocampista Sami Khedira e il difensore Serdar Tasci.
Il Milan, che pure d’una rinfrescata avrebbe urgenza, stupisce di primo acchito per l’abbinamento a Fabio Cannavaro, però l’eventuale candidatura va inserita in un contesto più ampio, essendo bilanciata dall’acquisto già affettuato del 23enne brasiliano Thiago Silva: il capitano azzurro garantirebbe così solidità ed esperienza immediate, senza pregiudicare la rifondazione. A prezzo abbordabilissimo, sia chiaro, ché il contratto di Cannavaro con il Real è in scadenza a giugno e gli svincolati, in tempi grami, sono una risorsa. Al pari dei campioni costruiti in casa (Marchisio e Giovinco bianconeri; Santon e Balotelli nerazzurri; Abate, Di Gennaro e Paloschi pronti a tornare in rossonero) e al pari dei campioni reinventati: Pazzini triste a Firenze e scatenato alla Sampdoria, con addosso quella stessa maglia che aveva ritemprato già Cassano; Thiago Motta abbandonato dal Barça e tornato a livelli d’elite con il Genoa; Beckham “pensionato” a Los Angeles e tornato indietro di dieci anni al Milan; Marco Motta comparsa a Udine e protagonista a Roma…
Ingegno e fantasia. Forza delle idee. Giovanotti e svincolati. Affari inventati. Scambi e prestiti per aggirare la crisi. Grandi colpi che sopravviveranno. Forse sarà anche un mercato soft, ma sogni ed emozioni non ne risentiranno.