Floccari: "La Roma? Mi fa piacere.."

21/01/2009 alle 12:07.

GASPORT - hanno il sapore di addio alcune delle parole di Sergio Floccari , nell'intervista rilasciata alla rosea: Il presidente Alessandro Ruggeri ha detto che lei vale dieci milioni. "Il dieci per cento della valutazione che il Manchester City aveva dato di Kakà. Ci può stare. Scherzo, sia chiaro. Kakà, tra l’altro, è uno dei miei miti e sono contento che sia rimasto al Milan. Io ho un rapporto particolare con i soldi, non ci ho mai attaccato il cuore sopra". - Le sue scelte lo confermano. "Quando ho lasciato Messina ho rinunciato a tanti soldi e l’estate scorsa potevo pretendere di essere ceduto e guadagnare molto di più. I soldi provocano effetti collaterali che non mi sono mai piaciuti". - Resta il fatto che lei sarà uno dei prossimi uomini mercato. "Già. Forse è arrivato il momento di andare. Un ciclo si sta chiudendo. Ma se dovessi lasciare Bergamo lo farei con la morte nel cuore. Qui ho trovato una famiglia". - La Roma è in prima fila. "Ma non è vero che ho già firmato. Certo, mi fa piacere sapere che la società giallorossa mi sta seguendo. Ma non ho ancora deciso niente. Non mi spaventerebbe neppure un’avventura all’estero. Senza salti nel buio, però".


"Il dieci per cento della valutazione che il Manchester aveva dato di Kakà. Ci può stare. Scherzo, sia chiaro. Kakà, tra l’altro, è uno dei miei miti e sono contento che sia rimasto al Milan. Io ho un rapporto particolare con i soldi, non ci ho mai attaccato il cuore sopra".


- Le sue scelte lo confermano.

"Quando ho lasciato Messina ho rinunciato a tanti soldi e l’estate scorsa potevo pretendere di essere ceduto e guadagnare molto di più. I soldi provocano effetti collaterali che non mi sono mai piaciuti".

- Resta il fatto che lei sarà uno dei prossimi uomini mercato.

"Già. Forse è arrivato il momento di andare. Un ciclo si sta chiudendo. Ma se dovessi lasciare Bergamo lo farei con la morte nel cuore. Qui ho trovato una famiglia".

- La Roma è in prima fila.

"Ma non è vero che ho già firmato. Certo, mi fa piacere sapere che la società giallorossa mi sta seguendo. Ma non ho ancora deciso niente. Non mi spaventerebbe neppure un’avventura all’estero. Senza salti nel buio, però".

- Qual è il suo modello?

"Mi piace Amauri. Attaccante completo. Però cerco di rubare qualcosa a tutti i più bravi".

- Anche Amauri è esploso tardi.

"Forse noi centravanti italiani ci mettiamo di più a maturare. E’ successo anche a Toni".

- C’è stato un gol che ha cambiato la sua storia?

"Forse la rete dell’anno scorso a San Siro, contro l’Inter. In quel momento ho pensato: 'Sergio, ci puoi provare'. Comunque non ho mai perso la giusta misura. Non ho mai dimenticato i tempi del Faenza, in C2 o le prime reti nel Rimini, in C1. La mia storia è la mia forza. Non sono nato campione".

- Lippi le ha rivolto un sacco di elogi: convocazione in arrivo?

"Ehi, andiamoci piano. La Nazionale è una cosa seria. Non si conquista con le parole. Non conosco Lippi, ma ho sempre apprezzato una sua frase: "Le porte dell’Italia sono aperte a tutti". Mi aggrappo a questo".

- Passioni extra-pallone?

"Leggere e passeggiare per strada. Guardando. Sono uno che si emoziona davanti a un tramonto. O che resta incantato guardando nevicare. Sono uno strano, vero?".

- Lei è uno dei pochi goleador che non festeggia in modo particolare.

"Mi basta alzare le mano. E correre. Quando segno mi esplode la testa. Non riesco a ricordarmi cosa devo fare".

- Il suo rapporto con Vieri.

"Bobo mi fa morire dal ridere. E’ un ragazzo molto diverso da come appare. E’ semplice. Genuino. Nello spogliatoio ci racconta tante cose".

- Anche delle sue avventure femminili?

"Di sicuro ha avuto più donne di me. Però ora ha messo la testa a posto".

- E il suo amico Doni?

"E' un punto di riferimento. Oltre a essere un fuoriclasse".

- L’obiettivo dell’Atalanta?

"Salvarsi prima possibile e, dopo, cominciare a divertirsi".

- Un’immagine dell’Inter che avete sbriciolato.

"Ho apprezzato lo stile con il quale hanno accettato la sconfitta. E mi è piaciuta anche l’autocritica di Mourinho. Un gesto da fuoriclasse".

- L’Inter vincerà lo scudetto?

"Si. Però deve riprendere a correre".